GIUSEPPE PAMBIERI E’ TIESTE, DEDICATO A PAOLO GRAZIOSI

GIUSEPPE PAMBIERI E’ TIESTE, DEDICATO A PAOLO GRAZIOSI

Dopo il debutto, in Prima Nazionale, al Festival del Teatro Classico di Formia e le rappresentazioni avvenute a Segesta ed in altri importanti siti archeologici, approda al Teatro Arcobaleno dal 20 al 29 maggio “TIESTE” di Seneca, con l’adattamento e la regia di Giuseppe Argirò. Lo spettacolo vede protagonista Giuseppe Pambieri, straordinario attore, depositario di una prestigiosa tradizione teatrale, insieme a Gianluigi Fogacci e Sergio Basile. Con loro in scena Elisabetta Arosio, Roberto Baldassari, Vinicio Argirò. Musiche di Vincenzo Incenzo.

È l’occasione per assistere ad una tragedia raramente rappresentata, preziosa testimonianza del Teatro tragico latino, alla quale, per le tue tinte fosche, si ispirò Shakespeare nel “Titus Andronicus” e in “Amleto”. La tragedia affronta il tema della vendetta e dell’inganno, rappresentando un connubio perfetto tra il potere e il male. La vicenda ruota attorno alla vendetta di Atreo nei confronti del fratello Tieste che, tempo prima, ha cercato con l’inganno di sottrargli il regno e di sedurre la moglie. Il legittimo re riuscirà a sventare le macchinazioni del fratello e a salvaguardare il trono, ma non dimenticherà il tradimento: fingendo una riconciliazione, inviterà Tieste a Palazzo e, dopo averne ucciso i figli, offrirà al padre un empio banchetto. Il testo declina la violenza in tutte le sue forme connesse al sopruso e alla prevaricazione, volta all’affermazione autoritaria e al disprezzo di qualsiasi norma giuridica che regoli la convivenza civile. L’affermazione dell’autoritarismo si respira in ogni piega della drammaturgia; l’invito iniziale della Furia viene infatti accolto da Atreo: “muoiano fede, lealtà e diritto”. Seneca indaga la primordiale lotta tra il bene e il male e descrive il ribaltamento di valori esistente in ogni totalitarismo che persegue il proprio disegno politico, sociale ed esistenziale. L’opera di Seneca, l’unica a non avere un modello greco corrispondente, è una tragedia senza catarsi e non offre alcuna redenzione ai personaggi che perdono ogni umanità dimostrando che la violenza e il disprezzo per la vicenda umana è un prodotto culturale determinato dal potere e dalla storia, che si ripete in modo inesorabile, non risparmiando nessuno. Lo spettacolo è dedicato a Paolo Graziosi, il grande attore scomparso il 1° febbraio di quest’anno, che aveva interpretato il ruolo di Tieste nel debutto estivo.

TEATRO ARCOBALENO (Centro Stabile del Classico)

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