GLI APATICI SONO IN TREPIDA ATTESA

FATEMELO DIRE
di MAURIZIO LIVERANI

GLI APATICI SONO IN TREPIDA ATTESA

La sinistra è molto furba: al momento opportuno sa diventare destra. In tutti questi anni abbiamo avuto la conferma che la suddivisione in destra e sinistra è un’invenzione, “nata – scrive André Glucksmann nel saggio ‘La stupidità’ – nelle assemblee della rivoluzione parigina senza eccessiva convinzione”. La contrapposizione consente, invariabilmente, alla sinistra di escludere la destra, in Italia sempre più pigra. C’è da stupirsi che la sinistra glorifichi lo spirito d’impresa e il rigore economico, esigenze che appartengono al folclore dell’altra sponda.

In Italia un miracolo, ha scritto Stendhal, invecchia presto. Più di due anni fa, Giuliano Pisapia sapeva drizzarsi con solenne alterezza al rango di uomo nuovo, tanto atteso dai poteri forti. Non so quale vicenda gli ha poi tolto il bello smalto politico. Appare come la foto ricordo del milite ignoto.

Romano Prodi da tarlo industrioso dell’economia italiana è passato in breve tempo al rango di statista. Appartiene al regime dei professionisti della politica: una forma di totalitarismo capace di ricorrere a qualsiasi mezzo, anche a quello di far tacere gli scandali.

Se confessano i propri errori, i “compagni” si rifanno al motto di Lenin: “Impariamo sbagliando”. 85 milioni di morti da Stalin? “Bagatelle pour un massacre”.

Nel “Sudario dei dimenticati” sono entrati in pochi. Chi come Giuliano Amato vi si è disteso voluttuosamente; si è “piazzato” bene in virtù di qualità personali da tutti riconosciute. In altri tempi si sarebbe  chiamato un “collaborazionista”, se questo termine non ricordasse il filo-nazista Vidkun Quisling. Pur restando nell’ombra somiglia a un supermarket; si adegua alla regola dei consigli per gli acquisti.  

L’impressione assai diffusa tra gli italiani è che si dia per morto il comunismo ma non sia ancora arrivato il tempo di sotterrarlo. Il previsto inciucio parte dalla premessa che il comunismo sia ancora vivo e forte e che la destra continua a sopportarlo “turandosi il naso”.
 
 MAURIZIO LIVERANI