GLI SCHERZI DEL DONO DI DIO

di Maurizio Liverani

La sola notizia che non ha rafforzato il cattivo umore degli italiani verso tutte le istituzioni è quella data dal simpaticone Papa Francesco il quale, di sfuggita, ha detto al popolo credente che il sesso è un dono di Dio. Ha toccato un argomento che meriterebbe chiarimenti; si riferiva alla semplice copulazione che produce pargoli “strillanti”? Restando sul tema dovrà spiegare tante altre cose: è sesso la sodomia o è peccato, è sesso quello orale o è peccato e via dicendo. In questi secoli, illustri studiosi della materia hanno dato a tutte queste divagazioni sul sesso interpretazioni alcune liete, alcune allarmanti. Un sesso sfrenato può condurre al delitto; un sesso forzatamente inevaso comporterebbe complessi preoccupanti: depressione, malinconia, ossessioni e persino il suicidio. Quindi questo dono, apprezzatissimo, comporta anche dei rischi che spaventano al solo pensarci sia l’uomo che la donna. Le cronache registrano casi di coniugi invaghiti del loro partner al punto che, per “appropriarsene” completamente, lo spediscono al creatore. Altri, a causa di una morbosa gelosia, sfregiano con l’acido bei visi da cancellarne le fattezze tanto amate. Dicendo questo dobbiamo dire che il sesso è un dono molto ben accolto ma per quei strani ghiribizzi dell’alta spiritualità delle volte si traduce in pericolo. Il dono è fine a se stesso o è concesso per moltiplicare la specie? Qui il discorso si fa complesso perché l’umanità, nata da questo dono, ha dato prove biasimevoli con guerre, stupri, sopraffazioni e altre nefandezze del genere. Il Papa, che è così puntuale nello spiegare all’umanità come si deve comportare, dovrebbe indire una sorta di conclave in cui tutti questi aspetti positivi e negativi, derivanti da questo dono divino, vengano esaminati. Lo stupro può essere considerato un dono? Certamente no, e allora bisogna dirlo e anche precisare la condanna da comminare all’eventuale responsabile. La pedofilia non può essere considerata un dono; l’ha precisato più volte. In sostanza, questo dono così accetto deve accompagnarsi all’essenza vera che è l’amore. Si può amare e trascurare il sesso. Alcuni molto innamorati considerano le pratiche sessuali esercizi volgari, altri attribuiscono grande importanza al fine dell’attrazione proprio questi esercizi volgari. Una forma di dono è anche il masochismo; il dolore fonte di sublimazione celeste. La storia è piena di casi in cui gli amanti danno vita a un’attrazione e cospargono i loro corpi di lividi, gareggiando a chi è più bravo a produrli. Naturalmente stiamo esagerando ma se questo dono contempla queste pulsioni di cui spesso i responsabili si dolgono, una spiegazione va data. A nostro avviso bisognerebbe delimitare i confini del dono perché, è accaduto spesso, quella che gli esperti di psicopatologia chiamano “foia” non è un impulso da incoraggiare.

Maurizio Liverani