Le impietosi riflessioni hanno portato il Pd a scegliere la via socialdemocratica dopo aver acclarato che il marxismo è un’ideologia inconcludente che si agghinda soltanto di iniquità. Nonostante sia ormai accertato il fallimento, gli eredi sono riusciti a sopravvivere grazie alla paralisi della destra, caduta di colpo come una pera sfatta. Il Pd ha resistito con i suoi irrigidimenti, mandando, con il suo focherello, qualche scintilla; manovre, manovrine. Nella tetra cocuzza dei capi è entrato il sospetto di essere caduti nel tranello dei cosiddetti poteri forti che, per conservarsi, si sono comportati da alleati. I poteri forti hanno interesse che la paralisi politica progredisca. Sembra di essere nel teatro di Samuel Beckett in cui dai due vagabondi di “Aspettando Godot” si passa al paralitico e ai due vecchi immobilizzati nella pattumiera di “Finale di partita” e, attraverso una signora immersa sino al collo nella sabbia di “Giorni felici”, si arriva con “Commedia” a tre personaggi chiusi in tre urne funerarie. I piddini, in questo momento, somigliano a questi personaggi monologanti e attendono, tignosi, un leader che non arriva mai. Appunto, “Godot”.
I nemici e i giudici di Silvio Berlusconi hanno trovato che nel suo atteggiamento moderato sonnecchia la fine delle contrapposizioni, alle quali gli italiani attribuiscono tanti guai. Questa è la principale ragione che rende costantemente popolare la figura del presidente di Forza Italia. La sua intuizione, gradualmente, si è corretta e si è fissata in una più moderna identità: perdere il proprio tornaconto ideologico per salvare il Paese, stanco di questo conflitto che ha prodotto fenomeni come il M5s.
La portata morale dell’ideologia della sinistra si riassume in una sorta di lotta tra gangsters. Contano le capacità non le appartenenze; così ripoliticizzato, Berlusconi ha perso pericolosità agli occhi della sinistra. In sostanza, con le sue mosse, da nemico da perseguire giudiziariamente è visto, oggi, come un oppositore con il quale perpetuare la divisione tra politici d’élite e bravi amministratori.
Il togliattismo si può contemplare soltanto stando lontano, ma molto lontano, dai suoi eredi. Chi ricorda quell’epoca non torna più e non si perdona di aver dato credito a tanti falsi maggiorenti.
MAURIZIO LIVERANI
Commenti e aforismi tratti dalle opere di Maurizio Liverani e dai suoi recenti articoli