BARBARA DE ROSSI E FRANCESCO BRANCHETTI
AL TEATRO DEGLI AUDACI DI ROMA
VENERDĆ 2 SABATO 3 E DOMENICA 4 OTTOBRE 2020
CON IL DIVERTENTISSIMO
āUN GRANDE GRIDO DāAMOREā DI JOSIANE BALANSKO
SarĆ āUn grande grido dāamoreā con Barbara De Rossi e Francesco Branchetti ad aprire la nuova stagione del Teatro degli Audaci di Roma, venerdƬ 2 sabato 3 e domenica 4 ottobre.
PartirĆ infatti dal Teatro degli Audaci la nuova tournĆ©e dello spettacolo āUn grande grido dāamoreā di Josiane Balansko con la traduzione di Davide Norisco e la regia dello stesso Francesco Branchetti. In scena accanto ai due protagonisti Isabella Giannone e Simone Lambertini, le musiche sono di Pino Cangialosi. Poi la commedia attraverserĆ lāItalia in lungo e largo, toccando numerose regioni.
Al centro della vicenda i protagonisti GigƬ Ortega e Hugo Martial, attori e coppia famosissima anni prima, fino allāabbandono delle scene da parte di lei e il conseguente declino della carriera di lui. La rinuncia improvvisa di unāattrice, protagonista con Martial di uno spettacolo pronto al debutto, fornisce allāagente il pretesto per tentare di formare di nuovo la mitica coppia e garantire il successo dello spettacolo. Da qui una serie di stratagemmi e imbrogli per convincere gli attori a tornare insieme e una serie di esilaranti situazioni ed equivoci in unāatmosfera spesso deflagrante, ricca di suspense ma anche di tenerezza.
āLa fortuna scenica di Josiane Balasko ā spiega il regista Francesco Branchetti – ĆØ un fenomeno conosciuto che negli anni ĆØ diventato sempre piĆ¹ clamoroso. Ormai non cāĆØ palcoscenico importante del mondo che non abbia ospitato una sua commedia e i suoi testi riscuotono ovunque straordinari successi.
Lāestro e la genialitĆ drammaturgica dellāautrice, in questo testo, ha caratteristiche molto precise ā continua Branchetti – a poco a poco, senza quasi darlo a vedere, dallā atmosfera da commedia, che vive sulla perfezione dei meccanismi e su un dialogo sfavillante e teatralmente perfetto, si passa a qualcosa di molto profondo che ci regala anche momenti di grande poesia e umanitĆ ; I personaggi caratterizzati in maniera straordinaria, non sono solo pedine dellāazione scenica, ma si trasformano in personaggi identificabili e riconoscibili di un ambiente, come quello del teatro e dello spettacolo, colti nei tic, nelle frustrazioni e nelle ambizioni spesso sbagliate o comunque bizzarre della loro esistenza.
Messaggio implicito ā conclude il regista – ĆØ, sempre e comunque, che finchĆ© si riesce a ridere della propria paralisi comportamentale e sociale, cāĆØ speranza. La regia intende restituire al testo anche la straordinaria capacitĆ d’indagare l’animo umano e le tortuose relazioni che abbiamo con noi stessi e poi con gli altri; ansie, paure, malesseri, malinconie, dolori, solitudini si confondono in una danza forsennata in cui si alternano momenti comici e momenti intrisi di profonda umanitĆ e poesia, che ci trascina nel āprivatoā di un rapporto, di una relazione, di un incontro tra un uomo e una donna ā.