FATEMELO DIRE
di MAURIZIO LIVERANI
GUERRA FREDDA SENZA MURO
L’ex ambasciatore Sergio Romano, interpellato sul presunto scandalo del sovvenzionamento russo che coinvolgerebbe la Lega, ha commentato: “C’è interesse a liberarsi di un politico avversario”. Questa è la regola che è valsa per tutti i governi italiani. I nemici di Matteo Salvini rovesciano il proprio livore e spargono notizie da verificare. La politica resta ancora un mondo di rapaci e vermi in lotta. Tornando con la mente al passato, quando Gorbaciov, con la caduta del Muro, comunicò a Berlinguer che il flusso dei rubli al Pci sarebbe cessato, il clima a Botteghe Oscure si fece cupo. Ma c’era già chi sapeva che al posto dell’Urss sarebbe subentrato il capitalismo italiano. La ciclica riproposizione della guerra fredda è la ragione vitale della cosiddetta “civiltà militare”, un autentico afrodisiaco per l’economia dell’occidente e dell’oriente che tra loro con debbono mai mostrarsi troppo concilianti. A pagina 67 del saggio “Perestrojka: eutanasia dell’occidente” di Sergio Santoni si legge: “Nel gennaio del 1989, l’Unione sovietica è stata accusata dal governo britannico di barare sulla reale consistenza dei suoi arsenali di armi chimiche”; da allora gli americani si sono convinti che “i russi continueranno a ingannarci come hanno sempre fatto” per incoraggiare lo spogliarello nucleare dell’Europa occidentale e incoraggiare il ritiro di numerose testate atomiche. Per rispondere al progetto dello scudo spaziale americano, Gorbaciov ha usato le parole magiche: “Perestrojka e Glasnost”. L’apertura di Gorbaciov “fece venire – è scritto nel saggio di Santoni – i sudori freddi all’organizzazione militare occidentale; nessuno lo disse a Washington nell’euforia della caduta del Muro”. Ci si è accorti – troppo tardi – che il premio Nobel per la Pace (Gorbaciov) era tutt’altro che il liquidatore del vecchio sistema di potere. “I totalitarismi non si suicidano”: era la convinzione degli americani dopo i fatti cinesi di piazza Tienanmen. Santoni sostiene che dopo anni di Perestrojka non è stato smantellato nulla del vecchio sistema e il nuovo non è ancora venuto a galla. E’ rimasto, INVECE, a galla il vecchio sistema. Rimanendo così le cose, il vero perdente potrebbe essere l’occidente come fino ad ora lo abbiamo concepito. Perché questo sospetto? Con la Perestrojka e la Glasnost, Gorbaciov aveva in animo di attuare il disegno storico del comunismo: dividere e indebolire l’occidente. Nei piovaschi di menzogne che la stampa paracomunista riversa su noi italiani, Gorbaciov è rappresentato come un santo protettore della libertà, degno del Nobel (che ha ottenuto). Baci e abbracci a Putin anche da parte della destra e di papa Francesco. E’ testimonianza di pochezza intellettuale manifestare ottimistiche attese quando ancora il mercato del dubbio e della diffidenza non ha chiuso i battenti.
MAURIZIO LIVERANI