In assenza di personalità di rilievo, quelle con il piglio autorevole, i partiti, per preparare la grande ammucchiata, hanno concordato di affidare le loro fortune a delle dichiarate ”facce toste”.
Tutto non fa che rendere consapevole l’elettore che sinistra e destra, nelle loro varie forme, non sono più in grado di proporre figure illustri.
Il clima a sinistra è diventato noioso per personaggi che dicono cose a favore del popolo, ma non hanno mai fatto cose di sinistra e per la sinistra e i lavoratori. Somigliano a quelle cose inanimate di cui parla Theodore Rousseau: “Fanno pensare ma non pensano”.
Per alcuni il discorso è chiaro: un piddino può essere il capo di una coalizione di qualsiasi colore purché questo non sia Renzi, forse il solo, a dispetto di tanti denigratori, ad avere abbastanza ingegno per la politica attuale che ricorda l’antropofagia.
Il famoso detto secondo cui la vecchiaia passa anche più veloce della giovinezza è smentito da Eugenio Scalfari che per mesi si è espresso come un nuovo vate. Ha voluto far sentire di essere sfiorato dal respiro della storia, contrassegnato dal segno della inutilità.
L’ex presidente del Senato Pietro Grasso si è persuaso di non poter acquistare, agli occhi dei devoti, nulla di totemico. Ma si presenta, invariabilmente, come il custode dei supremi valori.
Ci sono ex che continuano a essere protestatari; la protesta è, per loro, una sorta di privilegio come essere il soggetto con due nasi alla Picasso. Sono persuasi di vivere ancora nei crepacci dei grandi pensieri.
Dopo aver definito il Duce un grande statista, per mettersi parecchie spanne lontano dal ventennio il voltagabbana ripete sempre che il fascismo è stato una “pagina nera della storia”, “un prodotto della sottocultura”.
Tutti gli innovatori sono ridicolizzati dalla boutade alla Leo Longanesi che banalizzava tutte le pompose diagnosi sul “mondo che cambia”.
MAURIZIO LIVERANI
AFORISMI TRATTI DALLE OPERERE LETTERARIE DI MAURIZIO LIVERANI E DAI SUOI PIU’ RECENTI ARTICOLI