I PARTITI TRADIZIONALI? IN COMA PROFONDO

di MAURIZIO LIVERANI 

I PARTITI TRADIZIONALI? IN COMA PROFONDO

Il coma irreversibile, in questa politica terremotata, è il fenomeno che i partiti tradizionali conoscono. Minacciati nei loro beni, negli averi e nella vita dei loro componenti, ricorrono a mille stratagemmi pur di sopravvivere. Da monade, da consorteria indivisibile il partito è diventato come il collo di bottiglia che strangola il funzionamento della vita sociale. Dalla risposta viene rivelato ai cittadini qualcosa di essenziale per la loro sopravvivenza, cioè: i partiti che ci hanno governato non hanno capito in tempo che si stava, storicamente, esaurendo la loro forma di potere. E che gli elettori non sanno più cosa farsene di loro. Se ragioniamo secondo Marx, ossia servendo il mito della classe eletta operaistica, i partiti una qualche ragione di esistere l’avrebbero ancora, ma secondo Darwin, ossia secondo lo schema della lotta per l’esistenza, la risposta non pare dubbia: è finita l’epoca di un certo potere dei partiti ed è cominciata, non da oggi, l’epoca di un certo “altro” potere. La visione di una democrazia consolidata e ordinata a regime di libertà (ossia un “optimum” esistito solo per brevissimi periodi) è contraddetta dalla visione di un immenso apparato impadronitosi delle leve statali attraverso i partiti. E di aver volto a proprio profitto, con l’ausilio della stampa e finanziando apertamente, la “dittatura” di un partito. questo regime, che oggi non ha ancora una fisionomia esatta, ha in sé forme di difesa e di recupero di uomini adatti a generare il potere delle lobby. Le aggregazioni si sono concluse con una vittoria; una vittoria fondata sull’inganno. Spettava alle istituzioni di essere più sagge degli uomini politici e dei partiti coalizzati contro il socialismo democratico. Ora tutti banchettano sulle spoglie del “caro estinto”, come fanno sempre gli espropriatori. Se guardiamo dall’alto la situazione constatiamo un panorama di demagoghi, i quali pensano al loro piedistallo calpestando coerenza e moralità. Abbiamo, quindi, un regime deleterio e dannoso che promette sottosviluppo incontrollato; testimonianza che un’epoca è finita e che deve cominciarne un’altra.

MAURIZIO LIVERANI