IFIGENIA, DALLA TRAGEDIA AL DRAMMA

IFIGENIA, DALLA TRAGEDIA AL DRAMMA

ANDREA TIDONA sarà il protagonista di IFIGENIA IN AULIDE di Euripide, nella versione italiana di FABRIZIO SINISI, con la regia di ALESSANDRO MACHÌA, in scena al Teatro Arcobaleno dal 9 al 18 dicembre. Protagonisti insieme a Tidona: ALESSANDRA FALLUCCHI (Clitemnestra), PAOLO LORIMER (Menelao), ROBERTO TURCHETTA (Achille), CAROLINA VECCHIA (Ifigenia). Coro: Lorenza Molina, Elisa Galasso, Carlotta De Cesaris, Chiara Sciá.

Andrea Tidona, attore siciliano tra i migliori interpreti del teatro e del cinema italiano, famoso per aver interpretato il giudice Giovanni Falcone nella serie TV Mediaset “Il capo dei capi” e per aver vinto il Nastro d’argento nel 2004 per il film “La meglio gioventĂą” di Marco Tullio Giordana, in questo spettacolo interpreta il ruolo di Agamennone.

Note di Alessandro Machìa: …Una scelta netta della regia è stata quella di recuperare nell’esodo, considerato spurio, l’ipotesi che a raccontare della sostituzione di Ifigenia con una cerva non fosse un messaggero ma il deus ex machina della dea Artemide. Nello specifico, ho voluto affidare il racconto dell’apoteosi della giovane a un’altra giovane donna, velata: una Straniera, volutamente interpretata dalla stessa attrice che interpreta Ifigenia, in modo da suggerire un cortocircuito emotivo (la voce della Straniera è la stessa voce che il pubblico ha ascoltato per piĂą di un’ora, e solo il volto è interdetto dal velo) e allo stesso tempo svelare la natura convenzionale del deus ex machina euripideo; quest’ultimo è suggerito peraltro da una battuta cruciale di Clitemnestra nel finale, quando dice: «come non dire che queste sono solo favole senza fondamento per farmi smettere di piangere a lutto per te?». Poco importa se la giovane si è davvero salvata all’ultimo istante, il tragico si è giĂ  pienamente dispiegato nella sua natura inemendabile, ed è passato all’interno della coppia, nella sfera borghese, segno di come la tragedia euripidea si sfaldi durante il suo farsi e annunci quasi il dramma borghese. Il finale, in cui Agamennone e Clitemnestra, marito e moglie stanno faccia a faccia, spogliati dagli abiti tragici è il compimento – che la regia ha voluto attuare – di questo slittamento dalla tragedia al dramma.

TEATRO ARCOBALENO (Centro Stabile del Classico)

9 | 18 dicembre