di MAURIZIO LIVERANI
La protesta e la contestazione sono diventate, nell’Unione Europea, in pochissimo tempo, “una cosa che si porta”; è un fenomeno che si diffonde tra una stasi e l’altra. I primi ad adattarsi a questo manierismo sono gli agitatori di professione. E’ la grande invenzione di questi tempi, cioè, il grottesco rifiuto di trattare i problemi a livello di coscienza e a trasferirli sul piano scenico. Prendersela con la globalizzazione e l’arroganza capitalistica è una forma di spettacolarizzazione della politica. Di queste baraonde convocate nei momenti più opportuni, con una puntualità sorprendente, sopravvive l’illusione che il mondo stia cambiando. E’ un po’ come nel varietà dove, dopo momenti di monotona ripetizione, c’è un’esplosione liberatoria tra grida e suoni sguaiati; esce dal guscio per le grandi manovre l’istigatore del trambusto. L’improvviso cambiamento di rotta porta alla ribalta, per coprirlo d’insulti, il factotum dei poteri forti che opprimono gli umiliati e offesi. E’ l’esempio scenico di un’esigenza di trasformismo che nella nostra politica è il solo modo per non essere disarcionati dal potere. Tra urla e sberleffi si cerca la traccia di una più alta concezione della politica. Il nuovo che s’invoca è una misteriosa facoltà che hanno i rivoluzionari inconcludenti. Le scartine si fanno da parte e cominciano a primeggiare robusti personaggi che rappresenterebbero il lumeggiare della rivoluzione. Tutto questo bailamme per dire che le nuove generazioni sono favorevoli al “nuovo”. Purtroppo, per i trasformisti il richiamo della politica in Italia si assottiglia. Non perché siano in aumento i qualunquisti, ma perché l’idea che accompagna la politica va velocemente scomparendo. Tutta la rappresentazione si identifica in una ripetitività inconcludente. Si invoca un pilota che abbia la fortuna di “avoir le pompon”; volto in lingua italiana equivale ad avere il “fiocco”, espressione ormai logorata dall’uso. Tanti vaniloqui demagogici per strappare urla di approvazione cui non segue alcun mutamento. E’ questa la pantomima che si recita, ad esempio, in Francia. Dell’Europa Unita stanno facendo un falò.
MAURIZIO LIVERANI