di Maurizio Liverani
Gli esperti hanno profuso, in questi mesi, tesori di sottigliezza per riuscire a individuare un volto “autorevole” nei vari strati di personalità che possa, come un prodigio politico (quindi sospetto), indossare la maschera di capo del governo. Nell’epoca della civiltà dell’immagine l’Italia è afflitta da un corpo di ballo grigio e scolorito. Quando gli investigatori hanno individuato nella classe autorevole un volto di uno sconosciuto, ma che si porta bene e articola con scioltezza la lingua italiana, hanno fatto salti di gioia e in men che non si creda hanno gridato alla cosca da cui dipendono: “Evviva, l’abbiamo trovato!”. Intendevano dire che Conte ha i lineamenti impregnati di tutte quelle qualità che possano farlo passare per capo. Non è una figura-cult; i suoi occhi hanno luce fioca, ma si sospetta che nella cisterna stretta del suo pensiero possano passare le vere correnti dell’attuale spirito politico, fatto di astuzia, di bella presenza, di eloquio sciolto. Insomma, non è proprio un asso di coppe, ma chi lo sostiene assicura che non è un piccolo manigoldo del mondo politico; mentre la sua faccia può essere pervasa, in caso di necessità, di una piccola ombra di senso dello humour. Anche un grillino capace di riconoscere subito il reazionario può scambiarlo per un liberale. Guardandolo, la sola sua effige può lasciar credere di essere persona retta cui non manca il coraggio. Messo alla prova, anche i più sofisticati microscopi scoprirebbero qualità non comuni. Chi, con questo strampalato sistema, ha individuato in lui la sostanza umana del capo, ha dato il suo assenso dopo un breve sondaggio. A non volerlo nel branco si erano, invece, già pronunciati Pd, Fratelli d’Italia e Forza Italia. Su Salvini viene gettato il sospetto di essere tutt’altro che di destra; sarebbe entrato in contatto con Conte e ne sarebbe uscito di sinistra. Sono insinuazioni? Si sta indagando su questo punto e più passa il tempo e meno la situazione si chiarisce. Insomma, si cerca in mille modi di rendere sempre più difficile al leader della Lega di mettere la sua fiaccola sotto il moggio del nuovo governo. I mass media non trascurano occasione per enfatizzare la sua inattendibilità.
Maurizio Liverani