FATEMELO DIRE
di MAURIZIO LIVERANI
IL MERCATO DELLA DIFFIDENZA
Il nuovo grande flagello procura tormenti crescenti ma non rinsalda le credenze perché è visto come un martirio universale paragonabile a una Apocalisse. Papa Francesco ammonisce i fedeli prevedendo che il bene avrà la meglio. La diagnosi può essere avventata, bisogna soltanto pazientare. Prevarrà alla fine la fede che possiede uno “statuto” di grande potenza.
Si conferma come i partiti siano imbarazzati dal ritorno di odi ideologici dopo essersi sbarazzati delle ideologie. Penne di ogni tendenza biasimano Matteo Salvini accusandolo di essere di destra e, elencandone le imprese, ne accrescono il richiamo.
In un’Italia ampiamente dissestata, impigrita e depressa c’è chi pensa a rigide restaurazioni. Salvini, inglobato a sua insaputa nel mussolinismo diffuso, tra non molto potrebbe essere fiero di adottare il saluto romano.
Roma è diventata “cauda mundi” e la stanchezza, la monotonia della politica l’hanno ridotta a condizioni di un centro urbano da terzo mondo. Le ideologie sono andate nel cassonetto dei rifiuti; purtroppo non vi sono andati i “banal-grandi” che appartengono alla “gens” egemone della Capitale.
“Nel gennaio 1989 l’Unione Sovietica è stata accusata di barare sulla reale consistenza dei suoi arsenali di armi chimiche”; da allora gli americani si sono convinti che i russi continueranno a ingannarci come hanno sempre fatto. Lo stesso spogliarello fatto da Pechino con l’offensiva dei virus. “I totalitarismi non si suicidano”; è la convinzione di molti americani dopo i fatti cinesi di piazza Tienammen. E’ testimonianza di pochezza intellettuale manifestare ottimistiche attese quando il mercato del dubbio e della diffidenza non ha ancora chiuso i battenti.
MAURIZIO LIVERANI