IL NUOVO “CRACAS”: DA PASQUINO A DONDERO
di Giacomo Carioti
Dedicato alle “Statue Parlanti”, il nuovo numero del “CRACAS” -il diario di Roma riportato in vita da Giovanni Semerano dopo i fasti sette-ottocenteschi, dalla famiglia Chracas a Costantino Maes – ci trasporta in quel magico mondo popolare fatto di ironia e pungente sarcasmo con cui -in tempi ormai nostalgicamente lontani- le verità nascoste della vita pubblica e dei depositari del comando venivano divulgate, senza infingimento nè ritegno, attraverso questi araldi di pietra depositari dell’opinione pubblica: un irrinunciabile bene comune per mettere a nudo le terga dei potenti.
Le appassionate descrizioni di Teresa Bianchi, accompagnate dalle belle fotografie di Maristella Campolunghi ci raccontano l’appassionante epopea “cronachistica” di Pasquino, Marforio, Madama Lucrezia, il Facchino, il Babbuino e l’Abate Luigi, facendoci rimpiangere l’intrinseca allegria di quei lazzi, rispetto alla noia della presente vipperia.
Insieme alle Statue Parlanti, il Cracas di Semerano ci propone oggi un excursus sui Ponti storici di Roma curato da Giovanni Romano, e una suggestiva nota metaforica di Maristella Campolunghi sull’anniversario Dantesco visto in una chiave prettamente romana, mentre una “curiosità” di Andrea Bevilacqua si incentra sullo storico Palazzo Delfini.
Una vera preziosità di questo numero è rappresentata dalla memoria di un evento di storia contemporanea che, il 12 ottogre 1992, coinvolse l’intero gruppo del “Fotogramma”: l’innalzamento -nell’ambito di quella edizione di “Photogrammatica”- della mongolfiera di Giuseppe Copparoni in Piazza Farnese (con a bordo anche Gianni Loperfido, autore della rievocazione).
Questo fantastico ricordo è corredato da due fotografie: in apertura, con Giovanni Semerano e Giacomo Carioti che inaugurano nello stesso giorno la mostra di Copparoni al Fotogramma, e in chiusura quella ripresa a Piazza Farnese prima della partenza, con Giovanni Semerano, Giuseppe Copparoni, Gianni Loperfido, Cesare Nissirio e tanti altri “Fotogrammisti”.
L’ormai consueta rubrica “Sempre con noi” è dedicata questa volta al grande fotoreporter, illustre e indimenticato amico del Fotogramma, Mario Dondero.
Il suo ricordo è affidato a Giacomo Carioti e Zeno Tentella, che ripercorrono il sentiero di una lunga e bella amicizia, iniziata con il Premio Scanno a lui attribuito nel 1885.
Una amicizia simbolicamente racchiusa nella ormai storica immagine ripresa da Rossella Berti per le vie di Scanno, con Dondero insieme a Maurizio Liverani, Giacomo Carioti e Zeno Tentella.
Già al lavoro per il prossimo numero del Cracas, Giovanni Semerano definisce tutto questo suo lavoro “un elzeviro”.
Giacomo Carioti