IL NUOVO LIBRO DI MAURIZIO LIVERANI: “ALLE URNE CON LE STAMPELLE”

Nel presentare questa nuova straordinaria ed attualissima iniziativa editoriale del nostro opinionista di riferimento (reperibile al link: https://ilmiolibro.kataweb.it/libro/saggistica/405714/alle-urne-con-le-stampelle)  , pubblichiamo la prefazione di Barbara Soffici, curatrice del volume.

UNA SFERZANTE ANALISI

DI UNA POLITICA ANONIMA E INSTABILE

di  Barbara Soffici

“In un Paese “spoliticizzato” – per eccesso di politicanti – come è oggi il nostro, la politica somiglia, sempre più, a un corpo morto i cui riflessi sono meccanici”. Con questa affermazione sarcastica il giornalista, regista e scrittore Maurizio Liverani chiude il suo ultimo pamphlet satirico intitolato “ALLA URNE CON LE STAMPELLE”. Un analisi appassionante, cinica e scanzonata sui “politici di professione” che hanno animato la campagna elettorale delle politiche del 2018. La raccolta di articoli (pubblicati dalla Agenzia Giornalistica “Distampa”, diretta da Giacomo Carioti, dal dicembre 2017 all’immediato dopo elezioni) mette in evidenza, inequivocabilmente, il riproporsi inesausto di “vecchie schemi” e vecchi paradigmi.  Oggi come ieri in campagna elettorale  i politici si contendono il potere e la poltrona con “ideuzze” accompagnate dal “rombo del tuono”, si auto-conferiscono prestigio con manovre trasformiste e subdole, vantandosi di essere ancora rappresentativi e indispensabili, “i custodi dei supremi valori morali”. Con il suo stile fluido ed elegante Maurizio Liverani sottolinea come, di fatto, il mondo politico abbia invece perso, agli occhi degli elettori, quella credibilità di cui godeva in epoche passate. “La partitocrazia ha provocato una sorta di freddezza emotiva negli italiani”, scrive. Delusi dai mancati “cambiamenti promessi”, sfiduciati dalla mancata coerenza della classe politica, pronta sempre a privilegiare gli interessi particolari alle “scelte di fondo”, gli italiani  infatti sono sempre più “indifferenti al sapere che cosa sostengono i partiti”, si vendicano spesso con l’astensionismo o con il voto di protesta. Senza animosità, con raffinata attitudine umoristica Maurizio Liverani riesce a spiegare il presente  rielaborando i paradossi del passato. Con raffinato sarcasmo  e massime taglienti spiega come il declassamento delle ideologie abbia portato all’estinzione dell’identità di destra e di sinistra, alla proliferazione dei partiti (nati per scissione) e alla nascita di una nuova politica, quella della “mano tesa”. “Quando i partiti vengono liberati dalla loro idea, dal loro concetto, dalla loro essenza, entrano in uno stato di riproduzione all’infinito”, ribadisce. Con consapevole disinganno rileva poi che il sorgere di una nuova classe dirigente non ha prodotto alcun cambiamento, non ha rinnovato il sistema. Con ragionamenti sferzanti mette in ridicolo l’attuale “temperie politica”. Sottolinea che le basi clientelari continuano a sopravvivere e che la differenza tra i partiti “in gestazione”, sempre più sminuiti e screditati, è impalpabile.  Biasima causticamente i nuovi politici che, consacrati al “culto dell’impersonalità”, riciclando il vecchio, non smettono di servirsi di “polemiche prefabbricate”, di mercanteggiare  adeguandosi “alle leggi del trasformismo”, del trasbordo da una parte all’altra. Il “Paese politico” così continua a procedere per convergenze, destinate al fallimento, senza rappresentare gli interessi della collettività, senza interessarsi di problemi “vitali” e più progrediti del “Paese reale”.  Spirito sottile e libero, garbato ma mordace Liverani analizza criticamente i costumi, gli ideali, le concezioni e i tormenti che caratterizzano la nostra epoca, penetra lo spirito popolare e coglie il disagio degli italiani; con  disincanto svela squilibri e vuoti, trame e retroscena sconcertanti. Con leggerezza regala opinioni personali che gratificano l’intelletto Con saggezza fornisce gustose anticipazioni ed esclusive chiavi di lettura che permettono una diversa interpretazione della realtà  italiana. Con  sberleffi ammonisce il giornalismo, “ compunto sacerdote del verbo conformista”. Con humour sofisticato, con giochi di parole, con invettive salaci, ciniche e surreali Liverani disegna, impietosamente, il quadro sociale e politico del nostro Paese: la classe politica è anonima, instabile, incoerente, improduttiva, gira a vuoto con grandi proclami; le istituzioni si rivelano  deboli e inutili, senza capacità o potenza.  “E’ qui la dannazione della nostra Italia – scrive l’inesauribile  e inconfondibile scrittore anticonformista – doversi accontentare di quello che passa il convento”

“ALLA URNE CON LE STAMPELLE” SI TROVA A QUESTO LINK:

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