IL REALISMO E’ IN AGGUATO…

FATEMELO DIRE
di MAURIZIO LIVERANI

IL REALISMO E’ IN AGGUATO…

(…CON L’AVVENTO DEI “LENIN BROTHERS”)

“Impariamo facendo errori”. Questa ricetta di Lenin ha un senso in una dittatura. In una democrazia non si può consentire una così cubitale sconcezza. Il comunismo italiano, nella sua versione astutamente borghese (Pd) e nella sua versione piazzaiola (gli sbrendoli di rifondazione), applica lo stesso stereotipo al Paese. Ne deriva una constatazione: l’Italia ha un governo a sovranità limitata. E’ un sillogismo inconfutabile. Mentre i governanti non imparano nulla dagli sbagli, gli errori li pagano gli italiani. Cupo castratore di speranza, censore di ogni entusiasmo, il sindacalista principe, con la sua faccia di pollice verso, chiama soltanto cattive notizie. Come Lenin ha atteso e desiderato una situazione al limite della calamità, i suoi eredi italiani, al contrario, vogliono raddrizzare il capitalismo in combutta con loro. Il nostro Paese rischia di essere il primo nel mondo in cui il capitalismo si allea con gli sfruttati. “La crisi degli affari”, apre sempre, secondo Lenin, “prospettive molto piacevoli”; avido di sciagure, aggiungeva: “La crisi americana di cui abbiamo predetto l’esplosione è superba. Nel proletariato la miseria dilaga”. Insomma, con grazia, in Italia, si introduce il “fetor leninista”. Nulla ci sorprende ormai; questo “percorso” esiste da anni. E’ una forma di servilismo che in certe fasi della storia è chiamato “la lunga marcia” sterilizzando, se occorre, il leninismo. Per fare dello spirito potremmo dire che questi  sono gli anni “Lenin brothers”. Cancellando falce e martello, diventando ex, gli eredi vengono restituiti alla “purezza” ideologica. L’eliminazione dei vecchi simboli è una forma di atletismo verbale. Messa in un cantuccio la “Cosa” (definizione di Sartre), si sceglie una guida ideale che possa tranquillamente diversificarsi dal passato. Grazie a Nicola Zingaretti il partito è scambiato per quello che non è in una fase in cui è difficile decifrare l’essenza ideologica di questo partito.

MAURIZIO LIVERANI