In nome della Patria

Mentre i vermi della corruzione continuano a rodere l’Italia, i responsabili di questi scandali si presentano come l’ultimo rifugio dell’onestà.

L’italiano resta convinto che i partiti continuano a essere pregni del torbido anelare alla mammella statale.

L’invocazione “largo ai giovani” è, oggi, considerata una imprudenza da chi l’ha invocata.

Da tempo il regime dei professionisti della politica formano un totalitarismo perfezionato che ricorre a tutti i mezzi di costrizione, suscitando, programmaticamente, il conformismo.

Il conformismo cambia solo il colore, non la radice.

L’umanità ha sempre cercato avidamente “posizioni” fuori dall’ordinario.

Tutti i leader tengono i loro pensieri politici sempre fluidi, sospesi, indecifrati; pronti a mutare a seconda della convenienza.

Il dilemma è: o si governa per il capitale (e allora lobby, holding, Confindustria) o si governa per il popolo.

Quelli che predicano l’impegno politico debbono preoccuparsi seriamente perché l’individuo ha voltato definitivamente le spalle al “pubblico” per rintanarsi nel privato.

La paura attanaglia la politica italiana e il giornalismo che questa politica interpreta. Nelle loro asserzioni categoriche i capi dei partiti e le guide morali del Paese sentono che le loro parole non sono più ascoltate.

Quando non urlano, i parlamentari rientrano nel quadro di un velleitarismo parolaio.

In Italia siamo abituati a un parlamentarismo relativamente indecente; poco colto, poco dignitoso, poco fecondo.

MAURIZIO LIVERANI 


(Aforismi dai libri “SORDI RACCONTA ALBERTO”, “IL REGISTA RISCHIA IL POSTO”, “AFORISMI SOSPETTI” e “LASSU’ SULLE MONTAGNE CON IL PRINCIPE DI GALLES” di Maurizio Liverani)