IPOCRISIE PRATICHE

FATEMELO DIRE

di MAURIZIO LIVERANI
 
IPOCRISIE PRATICHE

Ognuno, nel mondo della politica, ha la piccola civetteria di imbattersi in Lucia Annunziata. Come un giornale parlato, l’intervista della giornalista, che vede in tutti i suoi interlocutori degli “impresentabili”, serve da organo di divulgazione. Il presidente della Regione Campania aveva inscenato, battibeccando con la giornalista, una operazione-lancio di se stesso con i fiocchi. Era uscito dalla conversazione come la guida ideale della regione. A questo giochetto De Luca si era prestato volentieri, assumendo la posa della ninfa in preda al terror panico; si era illuso di omerizzarsi. La conduttrice nutriva per lui una forte avversione.

Vezzeggiare l’inclinazione all’antirenzismo è il solo modo rimasto agli stalinisti di atteggiarsi a “eminenze” della classe operaia, ridotta, con l’ausilio dei sindacati, allo stato di paria, di reietta della società.

Reprimere il bisogno di vendetta significa congedare lo stalinismo sopravvivente in ogni ex comunista; esige il licenziamento dell’odio.

I giornali e il video rendono, ogni giorno di più, insipida la vita politica. Opinionisti e anime “elette”, che si spacciano per saggi, si appellano a vecchi schemi tratti da obsolete ideologie dietro le quali si consuma la loro insignificanza.

Il consumismo ha generato un popolo di distruttori, di fanatici della velocità, di week end di sangue. La morte sorveglia il traffico dalla mattina alla sera. Le varie Chiese e le multinazionali della disperazione deprecano. Niente da fare. Per rialzare il buonumore si ricorre alla canzonetta.

Il capitale preferisce trasferirsi all’estero lasciando gli operai con un palmo di naso. Per questo la sinistra si “porta” sempre meno. Si rivela una forza dissolutrice e, insieme, incarnazione di un bisogno inestinguibile di cambiamento.

Si cerca di dipingere la realtà italiana con tinte sempre più fosche di quella che è la realtà obiettiva. La paura animale, viscerale di un risveglio nazionale costringe la sinistra a intese ad “ampio raggio”.

Si commuove al pensiero di guadagnare denaro o al timore di perderlo.

MAURIZIO LIVERANI
Commenti e aforismi tratti dalle opere di Maurizio Liverani e dai suoi recenti articoli