Le sortite di Papa Francesco sanno tanto di teatro libero. Quando afferma che il cattolicesimo è una religione che predica il bene ha ragione, ma la fede cattolica per imporsi ha costellato la storia dell’umanità di stragi di non credenti. Basta ricordare le crociate che simboleggiano, ancora oggi, la superiorità del più forte. Lo scopo che si è assegnata la Chiesa in nome di Dio è quello di pacificare il mondo sotto il segno del cristianesimo, nell’illusione che questo sia il solo credo più forte perché sostenuto dalle potenze più armate e disposte a difenderlo. Oggi siamo costretti a prendere atto che la religione, come afferma Carlo Marx e conferma, costretto dagli eventi, il Papa, è “l’oppio dei popoli”. Il marxismo è penetrato anche nelle sale di San Pietro. La proliferazione delle armi è avvenuta in un mondo in cui Cristo si era presentato come patrocinatore della pace mondiale. Purtroppo i testi sacri del cattolicesimo si sono sbagliati; altre religioni sono fiorite nel mondo con gli stessi intenti. L’industrializzazione militaresca delle grandi potenze ha trovato il motivo per arricchirsi producendo armi. Non si sono mai visti Paesi che vivono e si arricchiscono con armamenti sempre più sofisticati non doverne fare uso. Le religioni si sono dapprima prestate a smussare gli angoli acuti, poi è prevalsa l’avidità territoriale e la progressiva svirilizzazione degli aneliti delle anime dabbene. In questo serraglio anche la Chiesa cattolica si è installata per assecondare i suoi interessi. In Europa, incominciando dalla Francia con Chirac, la destra ha divinizzato l’idea di Patria, un ente al di sopra della storia. La Patria così concepita è assurta a funzione egemonica. Quando Hitler prese il potere, i suoi armati avevano come segno distintivo “Gott Mit Uns” (“Dio è con noi”). L’Italia con la Chiesa in casa, dopo essere diventata il brillante secondo della politica nazista, si è posta agli ordini del nazismo. Albert Camus, in un famoso discorso, accusò il Vaticano di non aver trovato il coraggio per impedire la catastrofe. La tolleranza verso i mussulmani da parte delle Chiesa di Roma caratterizza la stessa indifferenza che ebbe allora. Ahimé! L’Isis ha visto la possibilità di sfruttare il risentimento dei popoli angariati dalle potenze coloniali e di varare una variante, peggiorata dal terrorismo, della religione islamica. Ha messo in moto una cultura rivoluzionaria; prepara in ogni parte del mondo guerre frammentate in nome di Allah, della libertà e dell’uguaglianza. Il torto dell’occidente è di aver sottovalutato il rancore dei fanatici. La guerra che questi impongono è multipolare; può colpire ovunque essendo riuscita a inculcare il risentimento mussulmano nelle giovani generazioni nate in occidente.
Maurizio Liverani