lo spettacolo I fratelli Karamazov, interpretato da Glauco Mauri e Roberto Sturno per la regia di Matteo Tarasco, interrotto la sera della prima per un lieve malore di Glauco Mauri, riprende le repliche con regolarità da domani, venerdì 8 febbraio. L’esito positivo dei controlli medici permette al grande decano della scena italiana di tornare sulle tavole del suo palcoscenico. Le repliche annullate verranno recuperate sabato 27 aprile ore 20.00 e domenica 28 aprile ore 17.00
KARAMAZOV ALL’ELISEO: OGGI, COME ALLORA, UNA UMANITA’ IN CRISI
Dostoevskij per i suoi romanzi traeva spunto dalle cronache e dai casi giudiziari del suo tempo, ma anche dalle traumatiche esperienze personali, la morte violenta del padre, la propria condanna a morte, poi commutata ai lavori forzati in Siberia, il suo stesso tormento religioso: “Il tema principale de I Fratelli Karamazov è lo stesso di cui ho sofferto consciamente o inconsciamente per tutta la vita: l’esistenza di Dio”.
La storia de I Fratelli Karamazov ruota attorno ai complessi rapporti della famiglia Karamazov, sotto l’apparenza da canovaccio di un romanzo giallo cela il dramma spirituale che scaturisce dal conflitto tra la fede e un mondo senza Dio.
“L’ultimo romanzo di Fëdor Dostoevskij – scrive Matteo Tarasco nelle sue note – ha la grandezza e la forza di un inferno dantesco, è una comédie humaine alla russa, dove bestie umane si agitano sulla scena del mondo, dove il denaro, il fango e il sangue scorrono insieme. Una storia assoluta, spietata, estrema, senza margini di riscatto”.
Le vicende della famiglia Karamazov, i loro feroci conflitti nel cui contesto matura l’assassinio di Fëdor, il capofamiglia, e il conseguente processo nei confronti di Dmitrij, il figlio primogenito accusato del parricidio, appassionarono i lettori del “Messaggero Russo”, il giornale dove, da gennaio 1879 alla fine del 1880 (pochi mesi prima della morte dello scrittore), il romanzo fu pubblicato a puntate. L’ansiosa attesa dei numerosi lettori dell’uscita sulla rivista dei nuovi capitoli del romanzo, per conoscere lo sviluppo dei complotti, intrighi e amori libertini che ruotano attorno alla famiglia Karamazov, si può paragonare all’attesa e al successo delle serie televisive più amate dei nostri giorni.
Ultimo lavoro di Dostoevskij I Fratelli Karamazov è senza dubbio il romanzo più complesso della narrativa dostoevskiana, uno straordinario viaggio nei massimi problemi etici. Il capitolo Il racconto del Grande Inquisitore è uno dei vertici della letteratura universale.
Fortunate in tutto il mondo le trasposizioni teatrali, cinematografiche e televisive. In Italia non si è mai spenta l’eco del successo dello sceneggiato I fratelli Karamazov diretto da Sandro Bolchi trasmesso dalla Rai nel 1969.
La Compagnia Glauco Mauri-Roberto Sturno in collaborazione con il Teatro della Toscana-Teatro Nazionale mette in scena I Fratelli Karamazov, l’ultimo grandioso romanzo scritto da Fëdor Dostoevskij. Di questo allestimento, versione teatrale di Glauco Mauri e Matteo Tarasco, frutto di un grande lavoro di smontaggio e rimontaggio dei capitoli fondamentali del romanzo, la regia è di Matteo Tarasco.
Glauco Mauri, che da giovanissimo (22 anni) ottenne un grande successo personale nel ruolo del fratellastro-servo Smerdjakov diretto da Andrè Barsacq, accanto a Memo Benassi, Lilla Brignone, Gianni Santuccio, Enrico Maria Salerno, è oggi il dissoluto e senza scrupoli Fëdor Pavlovič Karamazov. Roberto Sturno dà voce e corpo a Ivàn Karamazov, il più intellettuale e tormentato dei fratelli. Accanto a loro: Paolo Lorimer, Laurence Mazzoni, Pavel Zelinskiy, Luca Terracciano, Giulia Galiani, Alice Giroldini.
Le scene sono di Francesco Ghisu, i costumi di Chiara Aversano, le musiche di Giovanni Zappalorto, le luci di Alberto Biondi.
“Per ben due volte la nostra compagnia ha raccontato Dostoevskij. Due assoluti capolavori: ‘L’idiota’ e ‘Delitto e castigo’. Dostoevskij, Shakespeare e Beckett sono stati i tre grandi autori che mi hanno aiutato a tentare di capire la vita: la immensa tavolozza dei colori dell’animo umano di Shakespeare, la tragedia del vivere che diventa farsa e la farsa del vivere che diventa tragedia di Beckett e Dostoevskij che mi ha fatto capire la magnifica responsabilità che ha l’uomo di comprendere l’uomo. Dostoevskij non giudica mai: racconta la vita anche nei suoi aspetti più negativi con sempre una grande pietà per quell’essere meraviglioso e a volte orrendo che è l’essere umano. La famiglia Karamazov devastata da litigi, violenze, incomprensioni, da un odio che può giungere al delitto, oggi come oggi appare, purtroppo, un esempio di questa nostra società così incline al’incapacità di comprendersi e di aiutarsi. Anche il sentimento dell’amore spesso viene distorto in un desiderio insensato di violenza. Così sono i Karamazov – Così siamo noi?
Ma Dostoevskij è un grande poeta dell’animo umano e anche da una terribile storia riesce a donarci bellezza e poesia”. Glauco Mauri
TEATRO ELISEO
Da martedì 5 a domenica 17 febbraio 2019
Glauco Mauri e Roberto Sturno
I Fratelli Karamazov
di Fëdor Dostoevskij
Regia Matteo Tarasco
Durata: 2 ore e 30 intervallo compreso
Foto Manuela Giusto