KOLOSSAL PER UNA MENZOGNA
Debutta in prima assoluta al Teatro Tordinona, dal 6 al 10 marzo, “Finché morte non ci separi?… –La menzogna dell’Amore”-, spettacolo scritto e diretto da Giuseppe Oppedisano (con Maurizia Grossi, Giuseppe Oppedisano, Alexander Perotto, Mariandrea Filpo, Magda Andrzejewska, Dario De Francesco, Irene Géleng, Marco Bertes, Cristina Barbagallo, Roman Khromykh, Alessandro Ferri, Madeleine Faye, Ray Capparucci, Jacopo Bargnesi, Damiano Maj, Arianna Toso) che ci conduce nelle dinamiche che portano al femminicidio e alla violenza sulle donne attraverso la riscrittura teatrale di storie realmente accadute. “Finché morte non ci separi?… – La menzogna dell’Amore” è un vero è proprio kolossal che racchiude in se sei storie e 27 personaggi per dare vita a un denso racconto dei tanti “amori bugiardi” che una donna può incontrare. Lo spettacolo, prendendo spunto da avvenimenti di cronaca attraversa tutti i tipi di violenza e di femminicidio; dalla violenza psicologica/economica, si sposta a quella etnico/religiosa, agli stupri di massa, alla violenza fra le mura domestiche per concludere con quella fra gli adolescenti, il bullismo e il branco. Un luogo d’attesa, un purgatorio, dove troviamo sedute a mo’ di raggiera le protagoniste che di volta in volta, rivivranno gli incubi, le paure, le sofferenze, gli orrori e gli errori dei loro amori infranti e malati. Tre realtà prenderanno vita. Passato/Presente; (prima dell’incontro con l’uomo che segnerà la loro vita) Le protagoniste, come in un’analisi di coscienza collettiva, si presentano e raccontano chi sono e come vivono. Qui e ora; (dopo l’incontro, nella fase del loro rapporto di coppia) Le protagoniste vivono i momenti salienti della loro vita di coppia; gli episodi scatenanti del loro amore malato, giungendo all’atto conclusivo. Presente/Futuro; (ciò che rimane della loro esistenza e di un loro potenziale futuro) Le superstite raccontano il loro presente proiettato nel futuro; cos’è rimasto delle loro vite per chi è sopravvissuta, mentre per chi non lo è parlerà l’anima, che rimpossessandosi per pochissimo tempo del corpo, narrerà l’accaduto, per poi tornare nel regno dei morti. I moderatori come dei cronisti televisivi, attraverso un gioco creativo del dentro/fuori, forniranno al pubblico notizie inerenti ad ogni genere di violenze sulle donne. Lo spettacolo si muove fra la cronaca e le statistiche date dai moderatori e il vissuto delle vittime e dei loro carnefici. La scena è essenziale e si trasforma di volta in volta.
Teatro Tordinona Via degli Acquasparta 16 (RM) tel. 06.7004932