Esce in libreria l’atteso romanzo di Paolo Vanacore, L’ultimo salto del canguro, edito da Castelvecchi per la collana Emersioni, diretta da Michele Caccamo.
Vanacore, già autore nel 2008 di un’interessante raccolta di racconti ambientati nella periferia romana degli anni Ottanta, Donne Romane. Storie al margine sotto l’argine (Edilet), colloca anche questo romanzo nella sua Roma, dove si sviluppano le vicende che hanno per protagonista Edoardo, la sua famiglia, i suoi amori e i “suoi” animali del Bioparco.
Tra foche, pinguini, canguri e lupi, Edoardo, timido e introverso, si destreggia nella sua doppia vita: “figlio di buona famiglia” che ancora vive con una mamma servizievole e un papà tanto amato ma sempre assente, e omosessuale dalla ricca vita amorosa e notturna, timoroso di svelare ai suoi cari i suoi orientamenti. La sua esistenza, però, viene sconvolta dall’inaspettata assunzione presso l’ufficio marketing e commerciale del Bioparco di Roma e dall’arrivo di Gabriele, il fidanzato di Margherita, la sorella esuberante e imprevedibile che gli legge negli occhi qualsiasi pensiero. Edoardo si scopre innamorato di Gabriele, bellissimo e ambiguo, andando così a mettere a repentaglio proprio l’unico legame con una donna che da sempre resiste, quello con la sorella.
Tra colpi di scena, trasferte lavorative all’estero e scontri con la sua famiglia, Edoardo prova a dimenticare quell’amore proibito, giocando con le somiglianze tra le persone e gli animali, a lui tanto utili per capire meglio il mondo che lo circonda e come affrontare le sfide che lo attendono.
Il libro è corredato da una bella prefazione dello scrittore Andrea Carraro che così si esprime a riguardo:
«…Vanacore non ha peli sulla lingua. Il suo eroe si racconta spudoratamente al lettore , senza autocensure o reticenze, rendendo conto dei suoi tormenti e delle sue pulsioni di giovane gay vagamente cosmopolita e romantico, attratto dalla normalità ma sempre incapace di raggiungerla. Leggendo questo romanzo, ma anche le altre prove narrative di Vanacore, il pensiero mi è andato a Sandro Onofri (anche lui, come l’autore, cresciuto nel popolare quartiere della Magliana, periferia romana postpasoliniana, negli anni della speculazione edilizia, dove Vanacore ha ambientato gran parte delle sue Donne romane). Ma si sente anche il magistero del Tondelli più sentimentale e forse maggiore: quello di Camere separate – soprattutto nelle pagine della trasferta dublinese».