LA “COSA” SI TRASCINA

FATEMELO DIRE
di MAURIZIO LIVERANI

LA “COSA” SI TRASCINA

C’è da dire che sono ormai anni che la personalità non mette più il suo sigillo sui generalissimi. I volti dei politici non esprimono più alcuna seduzione intellettuale. E’ questa l’epoca delle mezze maniche; in quest’aurea di mediocrità alcuni si fanno bardare da cavalli di razza. E’ tale la paralisi della nostra democrazia che si è arrivati a creare, attraverso la stampa e con la collaborazione dei nemici intimi, un complotto tra magistrati. Gli avversari arrivano al punto di tradire; per ora segnano il passo. Jean Paul Sartre ha battezzato il comunismo la “Cosa” perché è immutabile su un solo punto: la malafede. Che possa essere indifferentemente “Cosa 1”, “Cosa 2”, “Cosa 3” è soltanto un escamotage per rintanarsi nella “menzogna multipla”. Così l’autore de “Le mani sporche” definisce l’astuzia usata dai “Bella ciao”; non è bastato un secolo per convincere questi trinariciuti di essere su posizioni ideologiche false ed erronee. Come “Cosa morta” l’ex ha, grazie all’aiuto delle grandi istituzioni, la vitalità delle cose che non ci vogliono lasciare. E’ la vecchia astuzia dell’”Als ob” marxista che il filosofo di Treveri ha lasciato ai suoi seguaci. “Als ob” in italiano sta per “come se”; facciamo finta che la sinistra non sia uno sconfitto e deluso ideale. Quando si accorse di aver aderito alla falce e martello in perfetta cattiva fede, Guido Piovene fece, nel 1952, una impietosa autocritica. Nella prefazione a “La coda di paglia” ammette di aver scritto libelli antisemiti. Cosa che non fecero altri che per anni collaborarono alla “Difesa della razza”, diretta da Interlandi, il “poffarbacco” del giornalismo del ventennio. Quanto fascismo si scopre nelle coscienze di tanti uomini illustri! Perché meravigliarsene? “Il carattere meccanicistico-mistico degli uomini del nostro tempo crea il fanatismo e non viceversa”, scrive Wilhelm Reich nella “Psicologia di massa”. I fantasmi di destra e di sinistra sono, per Reich, un “amalgama tra emozioni ribelli e idee reazionarie”. E’ questo un fenomeno internazionale che corrode tutte le società. Lo si combatte, come scrive Alberto Savinio in “Sorte dell’Europa”, con una “vita senza fede cieca, senza credo unico, senza assiomi, né dogmi”.  Questa forma più matura d’organizzazione politica ha sempre avuto, in Italia, un’esistenza stentata. La “feroce energia”, tanto ammirata da Stendhal negli italiani, si è devitalizzata nei rivoli del compromesso e della sudditanza. Dalla sottomissione delle intelligenze hanno origine la delazione, la calunnia e persino il pettegolezzo.
 
MAURIZIO LIVERANI