Vittorio Storaro, artista amatissimo nel Viterbese, a Cannes per l’apertura del Festival con il film di Woody Allen di cui ha curato “la luce”, celebra con la consorte Antonietta il 50° di matrimonio.Â
Da Cannes il vincitore di 3 Oscar …e del Premio Scrapante: “Un abbraccio a Marta e a tutta la meravigliosa Tuscia”!
di Giacomo Carioti
I cittadini di Marta ricordano ancora come fosse oggi quel pomeriggio del 12 settembre 2014, quando il 3 volte Premio Oscar Vittorio Storaro, “artista della luce” ambito dai più grandi registi contemporanei (Bertolucci, Coppola, Beatty, Saura…), giunse in paese per recarsi nella Sala Consiliare. Veniva a ricevere un riconoscimento assai meno noto delle preziose statuette di Hollywood, ma da quel momento per lui considerato fra i più importanti: il “Premio Scrapante”, dedicato alle qualità umane ed etiche espresse nella vita sociale.
La sintesi della motivazione si può leggere nel profilo del Maestro su Wikipedia: “ per i valori di sensibilitĂ e di umanitĂ nell’eccellenza artistica e professionale”. Insomma, un qualcosa che si aggiunge alla giĂ straordinaria particolaritĂ della persona, sottolineandone la -forse ancor piĂą significativa- qualitĂ morale.
Da quel giorno Storaro è divenuto entusiasta amico di Marta e dell’intera Tuscia: un amore fatidico, se si pensa che il suo primo lavoro da “cinematographer” –con cui si è diplomato al Centro Sperimentale di Cinematografia nel 1961- è stato un documentario incentrato proprio sugli antenati di questo territorio, intitolato “Etruscologia”. A questa primissima esperienza accademica sono seguiti nel tempo alcuni tra i più grandi capolavori della cinematografia contemporanea. Impossibile citarli tutti, ma basti pensare ai suoi Oscar per “L’Ultimo Imperatore”, “Apocalypse Now” e “Reds”. Fino a giungere alla sua ultima “creazione di luce” nel nuovo film di Woody Allen “Café Society”, che l’altro ieri ha inaugurato con enorme successo il Festival di Cannes.
Proprio dal nuovo successo di Cannes Vittorio Storaro ha voluto dedicare un suo pensiero alla Tuscia: partendo da Marta, dove avrebbe voluto essere per seguire la straordinaria festa della Madonna del Monte di sabato 14. Ma quest’anno la data coincide con il suo 50^ anniversario di matrimonio, e si può immaginare come la giornata debba essere interamente dedicata alla famiglia.
L’appuntamento con le “Passate” martane (sicuramente fonte di ispirazione, per un maestro di luce e di colore come Storaro) è giocoforza rinviato al prossimo anno: ma il saluto non poteva mancare.
Per questo oggi Storaro, insieme alla sua compagna di vita Antonietta e a suo figlio Giovanni (che, in esclusiva per noi, ha scattato la foto della coppia in albergo poco prima dell’inizio della proiezione di Cannes) rivolge nostro tramite ai cittadini di Marta e di tutta la provincia di Viterbo il suo più affettuoso saluto: con un appuntamento a brevissimo, anche per approfondire insieme la sua straordinaria esperienza di vita e di lavoro, oggi raccolta in una vera e propria enciclopedia e nella grande mostra “Scrivere con la luce”.
Giacomo Carioti