Il “Cantiere della memoria”. Dice tanto questo nome: “cantiere” come lavoro, progetto, gruppo; “memoria” come cose che sono state, che sono, che saranno. In una parola, “futuro”, se noi sapremo tramandare.
Silvio Benedetto e Silvia Lotti portano avanti “La via del mare – Incontro con”, e questa è la volta, per l’appunto, di un incontro con il “Cantiere della memoria” (Le Grazie, La Spezia). Un “incontro con”. Non una “visita a”. Un incontro con la gente del molo, pescatori, narratori e non solo: barche d’epoca. In questo paesaggio salmastro dove cielo e mare e l’accoglienza della gente fanno onore a questo borgo del levante ligure, Le Grazie, che si trova tra La Spezia e Portovenere. E non solo. Ci dice Silvia Lotti: “incontro con” documenti, attrezzi del lavoro dei mastri d’ascia, foto d’epoca… Queste ultime hanno entusiasmato il maestro Benedetto: pescatori in foto un po’ sbiadite e fuori fuoco ma assai presenti, uomini che sistemano le reti, donne che sistemano e vendono pesce… una sinergia, insomma, di forze, di personali contributi con un unico scopo: la sopravvivenza. Con la gioia e la fatica e il dolore di ottenere questa sopravvivenza con il proprio lavoro e in libertà.
Per Benedetto è stato un ritorno. Ha rivisto amici come Silvia Ricci, Jole Rosa, Corrado Ricci, Annarosa Dosi e ha conosciuto nuovi personaggi come Giovanni Pegazzano che con vivido realismo gli ha raccontato dei suoi avi, dei palombari, di suo padre pescatore notturno soprannominato “L’ocio” per la sua abilità visiva nell’individuare le pietre da datteri: perché i datteri di mare erano una ricchezza e allora ben si vendevano per la ricercata, tipica “zuppa di datteri” della zona.
Benedetto si è ispirato a questo personaggio e ad altri protagonisti del molo a Le Grazie per i suoi disegni in tecnica mista che esporrà da domenica 25 febbraio a lunedì 2 aprile 2018 nel “Cantiere della memoria”. Una mostra che l’artista ha intitolato “Noi e il mare” e che comprende anche una “poesia visiva” che unisce disegni dell’artista a un testo dello stesso e a un racconto dell’Ammiraglio Dino Nascetti.
Sempre domenica 25 febbraio, sempre a Le Grazie, anche “Noi come eravamo”: una nuova azione pittorica all’aperto, sul molo, del maestro italoargentino.
Silvio Benedetto esporrà anche alcune sue opere, a Le Grazie, con il nome “Il mare e il mito”: all’Hotel della Baia, dove si terrà un brindisi conclusivo di saluto.
Una giornata ricca di iniziative, dunque.
Benedetto non è nuovo a questi incontri accorati. Su temi legati al mare sta preparando un “racconto visivo” sul mitico viaggio delle anguille dalla Tuscia viterbese all’Atlantico.
L’artista italoargentino si unirà anche ai festeggiamenti che accoglieranno l’arrivo a Le Grazie di “Oloferne” (una goletta in legno italiana degli anni ’40 che sta circumnavigando a tappe la nostra penisola con a bordo il suo “Museo navigante” per far conoscere l’importanza del mare nella storia dell’Italia e dell’Europa).
“La via del mare” (della quale ricordiamo questo bello slogan “… il mare entra nel fiume per parlare con la terra”) intende organizzare in Argentina, con Mabel Cury e con la comunità italiana di San Andrés de Giles, un incontro legato al mare: che racconti la grande vitalità di un piccolo borgo (Le Grazie), l’antico mestiere di mastro d’ascia ed altre affascinanti attività legate alla marineria, che racconti di una migrazione di anguille e di un museo galleggiante che vuole insegnare il rispetto del mare.
———————-
Nella foto di Enzo Moscatelli: I Silvi con Corrado Ricci (a sinistra) e con Giovanni Pegazzano (a destra col berretto).