di MAURIZIO LIVERANI
La religione, in Italia, è diventata un fatto ordinario, anzi, abitudinario. L’italiano c’è nato dentro, ma è percorso continuamente dal sospetto di battere una strada poco chiara.
Fino a qualche tempo fa il credente doveva essere un modello, oggi è semplicemente un’anomalia senza attrattive.
L’attuale cristianesimo è spoglio, oggi, del trascendente a vantaggio dell’imminente.
Il richiamo di ciò che resta del soprannaturale continua a funzionare, mentre l’dea che l’accompagna è sempre più annebbiata.
La scomunica, ormai, per la maggioranza degli italiani è diventata un castigo innocuo.
L’islam aumenta ogni giorno di più la sua capacità di infiltrazione. La religione cattolica è la sua principale riserva di caccia.
Il torto dell’occidente è di aver sottovalutato il rancore dei fanatici.
“Dio è con noi”, era il motto delle grandi potenze che si combattevano nell’ultimo conflitto. Solo chi crede fermamente in un dio è capace di odiare, come quei pacifisti disposti a passare su un mucchio di cadaveri pur di imporre la loro idea di pace.
MAURIZIO LIVERANI