LARGO ALLE BARZELLETTE

FATEMELO DIRE
di MAURIZIO LIVERANI
 
LARGO ALLE BARZELLETTE

I politici italiani somigliano ai decorati che, appena ottenuta l’onorificenza, vorrebbero chiudere subito il rubinetto delle nomine.

Quando scompare un partito sopravvive un effetto feticista. C’è chi rimpiange vecchie glorie, mai esistite.

Il premier Conte somiglia a certi nevrastenici che, per aver simulato una malattia, finiscono con il restare sempre malati dell’inviolabile supremazia di una casta. Utilizza il suo tempo per comportarsi come un ardente arciere. La personalità ha già messo il suo sigillo.

Per avere una eletta beatificante si è dovuto attendere l’arrivo di Maria Elena Boschi che si ritiene dotata di talento e abilità.

Ormai si conoscono a fondo i tanti punti neri della società, della religione, delle ideologie. L’insieme ha dato vita a questa bolgia.

Il Pd era la tana di lupi di più ingorde brame. Matteo Renzi era stato il più abile ad approfittarne. La sua “rinascita” è motivata dalla particolare stima che gode a Washington.

La fabbrica è, per Mario Draghi, una platonica repubblica industriale; per certi versi lo imparenteremmo ad Adriano Olivetti, non a certi industriali taccagni con i dipendenti e generosi con i paperoni.

“Chi è quell’uomo al quale scavi questa fossa?”, chiede Amleto a un becchino che impugna una pala e riempie una tomba di terra. “In vita – risponde il becchino – era un eroe. Poi ha fatto la gran fesseria di morire”. Questa fesseria non l’ha commessa ancora nessuno. C’è soltanto chi continua a infierire contro Berlusconi.

L’ideologia dominante è piccolo borghese e il tipo di polemica, più che essere argomentata, è affidata alla barzelletta.

MAURIZIO LIVERANI

Aforismi e commenti tratti dai libri di Maurizio Liverani e dai suoi recenti articoli