LE “BATTUTE”? SONO IN AUMENTO…

FATEMELO DIRE
di MAURIZIO LIVERANI

LE “BATTUTE”? SONO IN AUMENTO…

Chiudere con questa politica non è facile dopo essere passati attraverso le tappe dell’amarezza, dello scontento delle proprie scelte e, infine, del compromesso.

Qualche volta ha l’aria brusca di un chirurgo frettoloso, altre volte inalbera il volto sublime della bontà vera; somiglia a una farfalla che subisca l’autorità delle perturbazioni atmosferiche.

Il nostro Paese è sempre stato prodigo di leader che da schiappine diventano, in un batter di ciglio, importanti uomini di Stato. Quando Paolo Gentiloni sedeva in Parlamento in molti lo consideravano una pedina di riserva; tutti gli volevano bene perché convinti che da lui non c’era da aspettarsi alcuna impennata. Dopo il “successo” ottenuto anche su scala internazionale è entrato nel novero dei cosiddetti “padroni del vapore”.

I partiti cercano di essere rappresentati da uomini e donne che abbiano insito nella loro personalità qualcosa di rassegnato. La forma di indipendenza rappresentata da Emma Bonino è, per questi funzionari, fastidiosa. Per essere popolari negli altri partiti si deve far ricorso al fascino ed essere “dottrinarie”, in uno stile “alla mano”.

Sul rampantismo di Luigi Di Maio si sta accumulando la ruggine della paura. Per entrare nel Pantheon delle divinità politiche non basta essere riforniti di “entrate riservate”.

Assistiamo da spettatori disgustati al precoce fallimento di una nuova generazione di politici dalla quale era lecito attendersi un rinnovamento; illusi dallo stupido motto “largo ai giovani”.

Molti dei gran satanassi del moralismo giornalistico hanno compreso solo ora che Bettino Craxi voleva che anche in Italia si affermasse questo principio: “Né Cristo né Marx”.

La caduta dell’Urss è stata salutata come “la fine della storia” scrive lo storico Fukuyama. Si credeva che si potesse abbandonare il passato, o, comunque, che il passato non avesse alcuna influenza effettiva sul presente.

Il fratello di Fidel Castro, Raul, in visita in Vaticano se ne è uscito con una battuta degna di Totò: “Se lei, papa Francesco, continua così, io mi faccio cattolico”.

MAURIZIO LIVERANI

AFORISMI TRATTI DAL VOLUME “AFORISMI SOSPETTI” E DALLE ALTRE OPERE DI MAURIZIO LIVERANI