FATEMELO DIRE
di MAURIZIO LIVERANI
LE STRAVAGANZE PASOLINIANE
L’intellighenzia italiana non perdona ancora Pier Paolo Pasolini di aver confidato, in un’intervista al compianto Manlio Cancogni, che un piccolo Paese come l’Italia non può produrre un grande artista (opinione discutibile); l’artista di un piccolo Paese mirerebbe, perciò, soltanto al quattrino. Pasolini scriveva sui giornali borghesi per insultarvi la borghesia; contestava festival cinematografici ai quali volontariamente concorreva. Per tutte le sue diavolerie ha sempre trovato una spiegazione. Un giorno, scherzando, gli dissi che giocava “a fare il figliol prodigo delle due chiese” (quella di destra e quella di sinistra). Mi rispose: “Questa nomea mi piace. Meglio che passare per voltagabbana”. Il suo spirito era occupato da qualcosa di geniale. Bocciarlo ripetutamente “post mortem” equivale a promuoverlo a pieni voti. Ai giovani di qualche anno fa è stata lasciata in retaggio la libertà; un po’ per ignavia, ma, soprattutto, per il proprio tornaconto, i professionisti della politica politicante hanno sempre concesso poche vie di uscita. Sulle diatribe tra destra e sinistra cinici profittatori hanno eretto le loro fortune. Anche questa volta hanno vinto i “signori delle tessere”? Le convulsioni politiche hanno sancito che il compromesso storico, camuffato e non, è sempre esistito in Italia; questa volta i partiti sono venuti allo scoperto. Siamo ansiosi di vedere di che tipo sarà questa “entente” cordiale. Siamo sicuri che non si rinuncerà alla volgarità tanto per dar prova del libero pensiero. Occorre meditare su queste nuove svolte. La pazienza impone di agire per tentativi. Il tempo di abitabilità del Paese è limitato: bisogna far presto.
MAURIZIO LIVERANI
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QUALCHE AFORISMA…
Dal “Dizionario del diavolo” di Ambrose Bierce (giornalista americano nato nel 1842):
“Politica: modo di guadagnarsi la vita simile a quello dei settori più squallidi della delinquenza abituale. Conduzione di affari pubblici per interessi privati”.
“Uomo politico, anguilla che striscia nel fango su cui riposa la struttura dell’organizzazione statale…”.
“Polvere da sparo: forza impiegata dalle nazioni civili per comporre le dispute che potrebbero diventare moleste se lasciate irrisolte. Secondo vari autori va attribuita ai cinesi, ma senza argomenti convincenti”.
“Poveri: infelici che – come ad esempio il signor Vanderbilt (famoso magnate dell’800)- non sono in grado di pagare le tasse”.