L’ECLISSE DEL DESIDERIO

FATEMELO DIRE
di MAURIZIO LIVERANI

L’ECLISSE DEL DESIDERIO

Sorprende il silenzio di Papa Francesco sulla devastazione prodotta dalla pandemia. Qualche tempo fa, sull’aereo che lo riportava a Roma ha confidato ai giornalisti di essere turbato dalla visione di un mondo sazio di natalità. La sovrappopolazione il Papa la vedeva come un pericolo per “le gioie della famiglia”; consigliava a non “produrre più di tre figli”. Leone Tolstoj, per ovviare alle stesse gioie, si votò, come scrive nella “Sonata a Kreutzer”, alla castità. “La nascita è la più atroce delle calamità”, sentenziò Ambroise Bierce, uno scrittore americano arrivato al punto di accusare i contraenti in matrimonio di compiere, con la procreazione, un atto contrario alla democrazia. Papa Montini era molto perplesso su questo punto; è stato fatto “beato” non santo per la traballante fede che manifestava negli ultimi tempi. Nel saggio sul “Principio della popolazione”, Malthus vede nella crescita delle folle un succedersi di calamità, di guerre e di carestie. E’ la convinzione di molti, ancor prima del Coronavirus. Ad esempio, ci può essere un aumento dell’onanismo (“Qui semen fundebat in terram ne liberi nascerentur”, è scritto nel Vangelo). I bollettini di questa Apocalisse che ha investito la terra segnalano uno dei fenomeni più tragici che lascia distaccato il Pontefice. Non basta avere un Papa simpatico per ritrovare fiducia nell’avvenire. Ricordiamo questa sentenza di uno scrittore francese suicidatosi: “Quando si cessa di sperare si comincia a vivere”. Cercava, forse, la fiducia nell’aldilà.
 
MAURIZIO LIVERANI