LIEVE LIEVE, GABRIELLA…

Sono partita di sera è una storia “lieve, lieve” come l’anima della donna che la racconta.

Una storia su una Roma che non c’è più e di cui si sente la mancanza, così come manca la voce della più grande artista romana di tutti i tempi: Gabriella Ferri.

Lo spettacolo è un omaggio a lei: attraverso le canzoni di Gabriella Ferri, la donna sul palco si racconta con voce splendida e potente.

E’ la storia di ciò che è perduto: la storia di una donna che ha regalato 1000 volti e 1000 canzoni ad una Roma che non le ha ridato in cambio neanche una Via, una Piazza, un vicoletto.

E’ il racconto a ritroso del coraggio spensierato di una ragazza che vendeva le lamette per strada, che aveva le scarpe con la para e che aveva un padre che ballava, che era il “mejo tacco de trastevere”. Quante storie simili ha visto Roma? Tante. Ma quante avevano quegli occhi azzurri e malinconici e quella voce possente e vellutata?

Solo una!

Una donna che si sentiva “sempre a metà”, ma che è stata la più grande voce che Roma ci abbia mai regalato, e per intero.

La verità di Gabriella è solo sua. “La verità è quella che è utile per vivere”, scriveva di sua mano. Ed ancora: “E’ il dramma della mia fragile ricerca di un po’ di speranza fra i fantasmi che il mondo mi ha donato: la miseria, la paura, il tentativo di credere, la paura del male”.

In questa Pièce si ricerca il cuore e l’urgenza delle sue parole e delle sue canzoni.

Per scrivere questo racconto è stato fondamentale il libro “Sempre” a cura di Pino Strabioli.

Note dell’autrice –Ho scelto di dedicarmi con amore, passione ed in punta di piedi all’idea di Valentina De Giovanni di mettere in scena le canzoni di Gabriella Ferri per la grande ed immensa stima per questa grande Artista e perché la Voce dell’attrice ed interprete dei brani: Valentina De Giovanni appunto, ritengo che possa essere l’unica a ridarci la sua immensità e la  sua straziante malinconia, pur nelle sue corde vivaci, taglienti ed ironiche, poiché Gabriella Ferri era nero e bianco, risata e pianto.

Ma il mistero del suo segreto è ineffabile e solo suo.

E nelle pieghe della sua vita avventurosa, dietro al suo magnifico sorriso sarcastico e beffardo, dietro a quella donna bellissima e sinuosa che amava vestire i panni del  clown, si cela e si nasconde il fuoco indomabile di un’artista dalla eccellente sensibilità che mai ha smesso di cercare “l’attimo fuggente, quello per cui vivi nell’affanno. Felice e triste.”

Un’artista che non sapeva “quale riva l’avrebbe accolta fredda e serena”.

E noi le sue canzoni forti e volitive e la sua vita intraprendete e piena di “giornate arruffate, di colori e di insegne luminose” vogliamo ricordare.

Col dovuto ossequio e rispetto. – Betta Cianchini

 

Teatro Lo Spazio

Via Locri 42/44 Roma

Sono partita di sera

scritto da Betta Cianchini

dal 24 al 27 maggio 2018

con Valentina De Giovanni

chitarra Gabriele Elliot Parrini