All’inizio del 2000 in occasione della presentazione della Expo Smart presso l’Arsenale Militare Marittimo di La Spezia, per iniziativa dell’Ammiraglio Dino Nascetti, allora Direttore dell’Arsenale, Silvio Benedetto ha realizzato con lo “storico” apporto pittorico di Olga Macaluso un grande murales intitolato “Tradizione, tecnologia, arte”.
Il murales è stato realizzato con le tecniche usuali della marineria, ossia su un supporto di lega Peraluman dipinto con epossidici specifici. L’opera – che raffigura operai al lavoro, macchinari, tradizionali polene e gli immancabili gabbiani che sorvolano il mare – è stata concepita per essere collocata all’esterno di uno dei capannoni principali che si affacciano su viale Amendola, con la volontà di dare un apporto di contenuti e colore, un contributo d’arte insomma, alla città.
L’artista italoargentino in quei giorni, pur lavorando intensamente, ha trovato tempo per incuriosirsi sui diversi mestieri dell’Arsenale, per parlare con gli operai e per realizzare sculture-ensambles riciclando materiale meccanico.
Su queste opere Dino Nascetti ha scritto un bel testo dal titolo “Può un mezzo industriale diventare opera d’arte?”, pubblicato nel catalogo che si è editato per l’occasione.
Quei giorni sono stati testimoni non soltanto di una fervente attività creativa, ma anche del sorgere di quell’amicizia intellettuale ed affettiva che tutt’oggi perdura tra Silvio Benedetto e Dino Nascetti.
La loro affinità di intenti culturali si manifesta ancora oggi in una delle opere che Benedetto esporrà nel museo “Cantiere della memoria” (Porto Antico, Le Grazie, provincia di La Spezia) a partire da domenica 25 febbraio sino al 2 aprile 2018: in questo caso l’artista ha dipinto una composizione sulla quale ha sovrapposto, in una sorta di “poesia visiva” (questo d’altronde il titolo dell’opera), un proprio manoscritto e un’altro del suo amico Nascetti.
Per il suo racconto Benedetto, davanti ad una scultura in bronzo di una madre che guarda l’orizzonte del mare (a Portovenere), ha immaginato quella donna assorta nell’unico, persistente pensiero che quel mare avesse inghiottito un suo figlio marinaio: ne è nato un breve, poetico, surreale racconto intitolato “Naufragio”.
Questo scritto di Silvio ha fatto affiorare nell’amico Dino un suo proprio, intimo ricordo: la visione di sua nonna che per anni ha continuato a recarsi alla stazione ferroviaria con l’unico, persistente pensiero (illusorio, purtroppo) che il suo figlio soldato sarebbe finalmente ritornato; “Naufragio… nell’anima” il titolo di questa sua evocazione.
La mostra di Benedetto al “Cantiere della memoria” si chiamerà “Noi e il mare”. Realizzata con la collaborazione dell’associazione culturale “La via del mare” insieme alla Pro Loco delle Grazie, a “Volo dell’arte”, a “Porto Venere servizi portuali e turistici” e all’Hotel della Baia, è una delle tante iniziative di OTTANTARTE per festeggiare quest’anno, sempre all’insegna dell’arte e della cultura, un compleanno di Silvio, nato il 21 marzo 1938, molto speciale. Tanti auguri maestro!
NELLA FOTO: Silvio Benedetto con Dino Nascetti