L’INEDITA IDEOLOGIA DI SALVINI


FATEMELO DIRE

di MAURIZIO LIVERANI
 
L’INEDITA IDEOLOGIA DI SALVINI
Per vanificare il prestigio degli altri partiti, Matteo Salvini si è declassato nei suoi interventi. Invece di parlare di larghe intese, di accordi tra partiti, ha scelto il tasto dell’uomo di buon cuore che mette al primo posto nei suoi progetti il benessere dei “pupi”, delle famiglie con basso reddito, convinto che gli venga consacrato il rispetto carismatico della brava gente; non si dà i connotati della guida. Non troviamo altra spiegazione al progressivo aumento dei consensi che ottiene con questo atteggiamento populista, in senso sano. La relativa fortuna ottenuta dai rivali con l’oratoria si è improvvisamente vanificata. Alla scuola “padana”, Salvini si segnala come esempio di serietà e rettitudine. E’ il plenipotenziario degli anti-palazzinari, di chi si oppone allo sperpero di denaro pubblico; non si accanisce contro i responsabili dello scadimento del Paese. Fa risuonare l’importanza dei principi come “cocco fresco”. Non è l’uomo dei quartieri alti; può atteggiarsi a nemico di ogni eleganza intellettuale, anzi, cerca di segnalarsi secondo il motto “scarpe grasse e cervello fino”, presentandosi come un diverso. Soprattutto non vuol darsi una bussola ideologica. Si intravvede in lui il portabandiera degli umiliati e offesi. Tende ad arginare o almeno a rendere meno rissosa la distanza dal Pd. L’italiano si è reso conto, attraverso l’esperienza di Salvini, che lo scontro sociale si deve addolcire; l’ideale del benessere si collega all’abbassamento delle tasse e alla riduzione della disoccupazione. Salvini dovrebbe trovare udienza nei veri comunisti, negli autentici liberali e nei cristiani di provata fede.
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Negli irrigidimenti politici gli italiani scorgono, finalmente, segni di decadenza. E’ nei tempi di decadenza che la politica può reinventarsi.
Come un disco usato, i leader dei partiti ripetono che il pericolo è la inesistente destra.
Merita il nome di comunismo un dirigismo repressivo che genera sottosviluppo (Jean-François Revel).
Leader rissosi mostrano la triste scontentezza di essere ormai delle pedine insignificanti.
Con la sua minacciosità il Pd riesce a mandare da un fuocherello qualche scintilla.
Un patrimonio di ideali è stato sciupato in vane diatribe, in cupi rancori.
MAURIZIO LIVERANI 

(Aforismi dai libri “SORDI RACCONTA ALBERTO”, “IL REGISTA RISCHIA IL POSTO”, “AFORISMI SOSPETTI” e “LASSU’ SULLE MONTAGNE CON IL PRINCIPE DI GALLES” di Maurizio Liverani)