L’OCCIDENTE? E’ INADEGUATO…

FATEMELO DIRE 
di MAURIZIO LIVERANI 

L’OCCIDENTE? E’ INADEGUATO…

Per anni gli italiani, quasi senza accorgersene, hanno ricevuto l’ordine di annegarsi nel conformismo, nel gregarismo a maggior gloria di questa finta democrazia.

L’Europa ci vuole “cavalier serventi”, assecondando la sudditanza del nostro Paese. L’Italia è sorvegliata non perché rispetti i parametri ma esattamente per il contrario: deve rimanere in coda.

La sconfessione clamorosa della divisione fra destra e sinistra si rende ogni giorno politicamente e ideologicamente visibile. Per una buona amministrazione tutto, ormai, è puramente amministrativo. All’interno del grande apparato i partiti sono lividi. La verità è che nulla è caro ai notabili della nostra politica come ignorare ciò che fa loro comodo.

Da tempo, i leader sindacali rappresentano soltanto se stessi; da quando, a centinai di migliaia, i lavoratori li hanno licenziati. Solo l’informazione, pilotata dal grande capitale, continua a tenerli in vita chiamandoli “forze sociali”.

Di fronte all’auto-affossamento dei partiti dentro le sabbie mobili di un parlamentarismo invertebrato, i sindacati non si polarizzano più politicamente. Le “forze sindacali” esistono soltanto perché esistono le parole che le designano; le sigle sono divise, la maggiore è già immersa in una lenta agonia.

In un gustoso film di Alberto Sordi (nella foto, il libro di Liverani a lui dedicato) intitolato “Finché c’è guerra c’è speranza”, il simpatico attore interpreta la parte di un commesso viaggiatore di armi. C’è chi arriva a insinuare che tra Washington e Mosca ci sia un sottinteso accordo per riproporre i fantasmi della “guerra fredda”, manna per l’industria degli armamenti sia in Usa che in Russia.

E’ incredibile che il mondo creda ancora in una alternativa inventata, ossificata tra il Bene e il Male. E’ il senso che hanno le guerre contemporanee: nessuno è, in ultima analisi, vincitore. Hitler è scomparso. Ma, sorpresa!, il sistema che lo ha prodotto è già assolto.

 “In un Paese esangue in cui alla dittatura di un solo partito è subentrata, nel dopoguerra, quella di quattro partiti, le cose non potevano andare diversamente”. La supremazia di questa affermazione è certificata magistralmente in uno splendido saggio di Panfilo Gentile, “La democrazia mafiosa”.

Il politico di oggi, come quello di ieri e di domani, vive nell’incubo di perdere il posto. Venuto meno l’anelito a divenire massa in nome della falce e martello, insegue una compattezza utile per la conservazione del potere; non ha progetti a lunga scadenza, agisce alla giornata, cerca di uscire alla meno peggio da situazioni che non aveva previsto.

Le cosiddette forze politiche mimano un flebile dissenso per poi ritrovare la sintesi. Il vero timore è che a giovarsi di questa situazione sia propria l’islamismo. L’islamismo è più interessante del comunismo nella lotta contro l’occidente.

MAURIZIO LIVERANI

Commenti e aforismi tratti dalle opere di Maurizio Liverani e dai suoi recenti articoli