di Giacomo Carioti
Se un uomo stupra una bambina, chi gli sta intorno lo disprezza e lo condanna.
Se il prete di una qualsiasi chiesa stupra una bambina, oltre e forse più di quel prete, chi gli sta intorno condanna la sua chiesa. Perché quel prete, fino al momento di essere scoperto, ha parlato dal pulpito, ha confessato, ha comunicato chi gli sta intorno in nome della sua chiesa.
Così è per la disonestà di alcuni grillini: non si infanga il loro nome, ma quello di tutta la chiesa grillina.
Già, perché il M5S è, e dovrebbe essere, come una chiesa custode di “alti” ed “altri” valori: è solo questa la caratteristica che lo ha fatto crescere ed amare da così tanti italiani.
E, come sta facendo giustamente oggi la Chiesa dei preti, il M5S dovrebbe imparare a chiedere perdono, a nome di tutta la propria chiesa, senza trincerarsi dietro l’astuta, abusata, ingannatrice bubbola delle “mele marce”.
L’orgoglio autodifensivo è il lasciapassare per i futuri mariuoli, che potranno far crollare le fondamenta di tutta la chiesa. La Chiesa dei preti lo ha capito, il M5S, tradito dall’orgoglio, ancora no.
Giacomo Carioti