L’UOMO GIUSTO LASCERA’

di MAURIZIO LIVERANI

Il premier Conte ha tenuto a far sapere che al termine di questa esperienza il suo ciclo politico si fermerà qui. Gradevole e simpatico, è una personalità attendibile. Lavora in politica dopo essere stato supplicato di fare da collante tra Salvini e Di Maio, inconciliabili su tutto. Ha potuto constatare quanto sia perniciosa la lotta politica dando la conferma di essere un uomo libero di mente. Ha accettato l’incarico perché è un italiano vero; non aspira ad avere un’anima manifesto. Nei suoi interventi non ricorre mai a giri di frasi, a labirintiche enunciazioni, a espressioni lussureggianti. La sua condotta è aliena alla retorica; considera l’avversario un interlocutore, mai un nemico. La superstizione delle ideologie gli è estranea. Con la sua decisione cosa vuol affermare? Che la politica ha bisogno di gente preparata. La correttezza e l’autenticità sono postille importanti. Se c’è qualcosa di innovativo nel programma di governo, Conte vuole soprattutto dimostrarlo, soggetto a una volontà di ordine mentale. Polemizzare con lui è gradevole, ma arduo. E’ disarmante grazie alla sua chiarezza. Chi non ha queste qualità si rifugia facilmente negli slogan inducendo all’indifferenza. Scopriamo in lui il pragmatico sposalizio dell’etica della convinzione con l’etica della responsabilità. E’ interprete di quegli italiani che aspirano a por fine alla contrapposizione destra-conservazione e sinistra-progresso, sfruttata dalla malafede dei partiti; quella che ha portato miseria e sottosviluppo. Giuseppe Conte ha operato perché ambiziosi politici cominciano a copiarsi. Pardon, a scopiazzarsi. Chi è ancora arroccato sulle barricate ideologiche è visto come un Ercole da fiera o un piccolo notaio di provincia. Al cittadino che la pensa giusta resta la soddisfazione di trovare, in questo “plagio” democratico, il pilastro portante di una situazione nuova. Si sta andando, forse, verso un autentico governo di collaborazione. Conte non sarà un apostolo di questa sovrana utopia.

MAURIZIO LIVERANI