L’UOMO LIBERO E’ LIBERALE

FATEMELO DIRE
di MAURIZIO LIVERANI

L’UOMO LIBERO E’ LIBERALE

“A differenza di Giobbe”, Emil Cioran, nel ‘L’inconveniente di essere nati’, precisa: “non ho maledetto il giorno della mia nascita; gli altri giorni, in compenso, li ho coperti tutti di anatemi … Improvvisamente sono colpito dalla stranezza dell’espressione ‘essere in vita’ come se essa non si applicasse a nessuno … Trasportandoci ‘al di qua’ del nostro passato, l’ossessione della nascita ci fa perdere il gusto del futuro, del presente e del passato stesso … “.

“In nome di due ideologie, fascismo e comunismo, sono morti milioni di europei”. In questo paradosso Ennio Flaiano sintetizzava come comunismo e fascismo siano consolazioni oppiacee con le quali si è cercato di nascondere, dopo l’unità d’Italia, l’incapacità di realizzare concrete possibilità di sviluppo, scoraggiando gli uomini liberi che, invano, cercano una nuova connotazione per l’avvenire. Se fosse ancora vivo, il suo più attuale motto di spirito sarebbe: “Il meglio è passato”.

L’autore del “L’infinito” descrive il mondo come “Una lega di birbanti contro uomini dabbene …”. Il vangelo di Pier Paolo Pasolini è lo Stato etico, un’entità che si ispira a questo brano di Leopardi. Non è difficile immaginare il perché dell’oblio accordato a Pasolini da un ceto egemone che ha sempre privilegiato una “lega di briganti”, una “democratura” cioè una tirannide di baronie industriali che da lungo tempo tiene il Paese sul ciglio della bancarotta. Oggi la destra, soprattutto quella con tendenze più liberali, è maggiormente accorta e al moroteismo preferisce il berlusconismo.

Luigi Pirandello affermava che “La più odiosa delle dittature è la democrazia”. In parallelo, Raymond Aron ribadiva che “Dietro un’apparente democrazia si esercita meglio la tirannide”. In questo momento gli italiani, nella gran maggioranza, sono in sintonia con queste due verità. E’ di grande utilità il saggio di André Glucksmann “La stupidità”. Tutto segna l’addio a una grande illusione; quella di costituire un grande partito liberale. 
 
 MAURIZIO LIVERANI