In occasione del centenario della Rivoluzione d’Ottobre ho pensato di rielaborare, in veste di fanta-favola teatrale in versi, il poema “ Il proletariato volante” di Vladimir Majakovskij. Un curioso e assai singolare testo del 1925, in cui il poeta russo immagina una sorta di fantapolitico e fantabellico redde rationem terminale tra l’Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche e l’imperialismo ‘amerikano’.
Con la vittoria delle forze del ‘bene socialcomunista’ e la proiezione in un futuro utopico di una umanità fantascientifica di persone- proletari volanti che si muovono nell’aria e in cielo, liberi come uccelli, evidente metafora della liberazione dalle terrene catene del lavoro e dello sfruttamento capitalistico. Pressoché una fiaba oltremodo ottimista e ingenua che mi è, però, sembrata, fuori di retorica e di nostalgismi al presente implausibili, l’unico modo possibile per ritornare ad evocare (più che celebrare) un cruciale evento storico che comunque un secolo fa aveva sollevato enormi entusiasmi e speranze di massa per una radicale trasformazione del mondo in senso egualitario. Oggi che su quel Novecento ideologico è calato il sipario, quel sogno e bisogno di utopia credo, tuttavia, che forse non sia definitivamente scomparso; di fronte alle macroscopiche contraddizioni e alle nefaste regressioni del tempo attuale esso permane in forme problematiche, liminari, sotterranee, come latenza ideale. Come l’ostinato e contrario ribobolare di una esigenza visionaria che in forme aeree, leggere, neo-futuristiche si rappresenta nella poesia. (m.p.)
TEATRO PORTA PORTESE
via Portuense, 102 – tel. 065812395
mercoledì 15 e giovedì 16 novembre 2017 – h. 21
LA RIVOLUZIONE VOLANTE
Adattamento da “Il proletariato volante”
di Vladimir Majakovskij,
in occasione del centenario della Rivoluzione d’Ottobre
partitura e lettura scenica di Marco Palladini