CLAUDIA CARDINALE, AVEVANO PAURA DELLA SUA VOCE…
Claudia Cardinale ha compiuto 81 anni. Quando la conobbi mi colpì il piglio ribelle e selvaggio; era una ragazza che si muoveva d’istinto, con il calore, l’esuberanza e la spontaneità degli africani. Così la descrisse Luchino Visconti. Sul suo corpo, mi spiegò, potete modellare il personaggio che volete: una donna del popolo o una principessa. Anche Mario Monicelli la vedeva così. Sta di fatto, comunque, che Claudia Cardinale se la contendessero tutti. I produttori americani avevano posto su di lei grosse ipoteche e la consideravano, agli esordi, una della poche attrici europee capaci di scuotere i sensi degli spettatori statunitensi e di incontrare, nello stesso tempo, i gusti del pubblico europeo. Così, l’inesperta tunisina, che debuttò ne “I soliti ignoti”, è diventata un’attrice acclamata dalle platee di tutto il mondo. Claudia è sulla cresta dell’onda fin dagli anni ’60, la sua presenza è reclamata nei festival e nelle feste importanti. Una carriera che si è svolta sempre e costantemente in fase ascendente. “E’ importante – mi disse Claudia – far sempre in modo di assecondare il pubblico, di non infastidirlo impegnandosi in progetti inutilmente ambiziosi. Occorre essere sempre semplici per piacere alle platee”. Il suo successo non è stato provocato artificialmente. Mai uno scandalo pubblicitario, mai una montatura fuori luogo sulla sua persona, sulla sua vita privata. “Perché non dovrei dire quello che penso? – mi disse nel nostro incontro – Finora non ho dovuto mai mentire perché mi disgusta e non voglio cominciare a farlo”. Claudia l’ha ben sintetizzata Visconti affermando che agisce d’istinto. Sa subito, immediatamente, senza poi doverci ripensare se quella o quell’altra cosa è di suo gusto o no. La natura più di ogni altro fatto colpisce l’attrice. il regista Richard Brooks la considerava insostituibile nel suo film “I professionisti”, girato in pieno deserto, dove è una donna messicana libera, selvaggia, scalpitante. “La società –mi disse l’attrice – ha la proprietà di invecchiare presto mentre il mondo cambia di mese in mese, di anno in anno. Occorre tener dietro al mutare delle cose altrimenti si rimane travolti da quelli che fanno in tempo ad adeguarsi prima di voi”. Claudia ha sempre avuto paura della noia. “E’ la morte del matrimonio e dell’amore – sostiene – quando moglie e marito sono costretti a vedersi ogni giorno, ogni ora , ogni minuto, inevitabilmente si finisce con l’annoiarsi. Abitare invece in due case separate, lontane l’una dall’altra risolve il problema”. Claudia non si è mai data aria da diva. Il pubblico la vede semplice e sincera. “I produttori e i distributori – mi raccontò – diventarono verdi quando pretesi di non essere doppiata sullo schermo. Avevano paura che la mia voce un po’ rauca facesse fuggire la gente dal cinema. Io non ho ceduto e i risultati si possono vedere: le mie quotazioni non si sono ribassate. Il pubblico non vuol essere ingannato. Io ho cercato di non ingannarlo”. Ne “I soliti ignoti” Claudia ha una particina insignificante, ma la pellicola è costruita tutta su di lei. E’ stata protagonista di “Dove vai Lavinia” diretto da Mario Monicelli. In questo film ha lavorato accanto a Laureen Bacall che, con molto spirito, ha accettato di apparire come sua madre. Oggi, Claudia può essere soddisfatta delle sue scelte
MAURIZIO LIVERANI