MAURIZIO TIBERTI E’ “DIGITUS” NELLA OPEN HOUSE DELL’OFFICINA ARTISTICA

Nell’officina-magazzino di via Casilina Vecchia, in area cittadina recuperata dall’archeologia industriale, dove lo spazio è flessibile e destinato a lavoro creativo, ricovero ed esposizione, Maurizio Tiberti presenta DIGITUS 2016.

L’occasione è la manifestazione Open House Roma, iniziativa giunta alla V Edizione che apre ai visitatori gli spazi pubblici e privati degli edifici di Roma Capitale, coniugando con eventi, architetture antiche, moderne e contemporanee in un osservatorio sulla dinamicità della Città che si trasforma.

Tra arte e scienza la mostra personale di arte contemporanea di Maurizio Tiberti, con significativi lavori storici dal 1980 in poi e opere inedite, attua una riflessione intorno a un gesto consueto, tanto simbolico che agito, la DIGITAZIONE e sua evoluzione che evoca e attiva il Comunicare.

La mostra è rigorosa ma non severa perché temperata dall’ironia e rumina dentro uno dei percorsi tematici propri della ricerca dell’artista.

Nell’allestimento oltre la motilità fine prefigurata, le istallazioni ingigantiscono, esasperano e congelano nei materiali utilizzati, gli oggetti quotidiani del comunicare, le “tastiere” sulle superfici delle quali il gesto diviene segno tattile e grafico e il contatto trasmette l’attesa, l’aspettativa, il desiderio del propagare. Il gesto diviene così memoria del futuro, emanazione del sé attivata dall’Uno alla ricerca di Altro da sé, della Collettività.

Non è solo gesto utilitaristico, la cui energia si colloca nello spazio invisibile della nuvola virtuale, non vuota, e non solo mezzo trasmissivo dove pieni e vuoti,  silenzi e suono, come in musica, costituiscono i significati.

Alloggia nella stele di cristallo, la fucina delle trasformazioni: recettore del segno, dai dati elementari e caotici, il microprocessore, come Giove Stator, intellige e traspone l’informazione dei flussi che lo attraversano.

La scintilla, il corto circuito attivato dalla vitalità del gesto, DIGITUS, chiama quella dimensione che Maurizio Tiberti cattura con le sue istallazioni, stigmatizza con la gravure,  quello spazio che, dal vitale al materico, egli fa diventare scultura indicando una dimensione parallela che porta oltre il piano descrittivo, bidimensionale o a tutto tondo dei lavori, che sembrano stare stretti addosso all’artista, liberandosene e appartenere a un iperuranio mondo delle idee sovratecnologiche.                                      Anna Giannandrea

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 DIGITUS  2016 – Mostra Personale di Arte Contemporanea di Maurizio Tiberti.

06 – 11 maggio 2016 Studio dell’Artista in via Casilina Vecchia 21- 00182 Roma.

Vernissage venerdì 6 maggio 2016, ore 18.00;

sabato e domenica 7-8 maggio ore 10-13, 16-20; da lunedì 9 a mercoledì 11 maggio ore 18-20.

Ufficio Stampa 339.2355882                                                 www.mauriziotiberti.it