di MAURIZIO LIVERANI
Il problema della donna diventa sempre più serio. L’indice dei femminicidi sale vertiginosamente. La donna con la nascita dei figli rischia di restare sola; se ha un lavoro rischia di perderlo per dedicarsi a loro. Il marito, se non è presente e premuroso, aumenta la sua solitudine. Sono problemi che le donne italiane conoscono bene e si negano, sempre più numerose, a diventare madri. Lo Stato sociale dovrebbe consentire loro di realizzarsi con il lavoro e nello stesso tempo con la maternità. In tempi turbolenti come quelli che attraversiamo la nascita è vista, a volte, come una calamità. Per Emil Cioran è un’atrocità. Per la Chiesa il matrimonio arricchito da più figli è la sede delle domestiche virtù. Non è più così; l’unione coniugale per migliaia di italiani è, al contrario, il cimitero delle più accese speranze nel futuro. Sono in aumento le convivenze che hanno il vantaggio di reggersi, soprattutto, sul sentimento dell’amore. La Chiesa è indulgente con il credente che esce dal recinto del matrimonio e si concede all’infedeltà purché il vincolo rimanga indissolubile. Non più di pochi anni fa, il divorzio, oltre che per motivi religiosi, sembrava impopolare tra uomini e donne. Questa improvvisa sete di solitudine ha diverse spiegazioni; una ne troviamo nella “Lettera ai Corinzi”. In una frase, San Paolo, riferendosi all’uomo e alla donna, dice: “Bene per l’uomo non toccar donna; ma per evitare fornicazione abbia pure ognuno la sua moglie e ognuna il suo maschio”. In una frase precedente, esorta l’uomo e la donna con queste parole: “Se poi non si sanno dominare, sposino. Meglio sposare che ardere”. L’espressione “meglio sposare che ardere” ha assunto, popolarmente, un significato umoristico quasi il matrimonio sia un poco migliore del rogo. In quel rogo non arde più il desiderio. Le ragioni dell’eclissarsi del desiderio hanno interpretazioni nella grande letteratura. Per George Byron “L’amore è solo una parte della vita, per la donna è tutta l’esistenza”. Questa opinione antica è capovolta oggi; anche la donna considera l’amore una piacevole parentesi
.MAURIZIO LIVERANI