MODERNE LITURGIE

FATEMELO DIRE
di MAURIZIO LIVERANI

MODERNE LITURGIE

Confondere “sviluppo” e “crescita” con “profitto” è stata la grande colpa dei dirigenti sindacali italiani. Per far trionfare il dogma hanno attuato una forma di nichilismo che, asfissiando l’economia in ascesa, ha reso possibile l’egemonia di un partito che non suscita passioni e ha fatto diventare il marxismo l’ideologia che meritava di essere: anticaglia. I leader della Fiom fanno la figura di un figlio unico viziato che in una scuola elementare crede di imporre la propria virilità alzando la voce.

Il connotato del futuro è la fotocopia del passato. Silvio Berlusconi ha cercato di tenere l’Italia fuori da una guerra non dichiarata. E’ ipotizzabile che tutte le peripezie giudiziarie in cui è incorso siano state generate da questa sua “avvedutezza” euroscettica? E’ ipotizzabile?

I conduttori degli show politici ci hanno fatto sapere per molto tempo di essere “contro” e di volere a ogni costo litigi e scontri. Per richiamare la declinante pubblicità, le tivvù-commenti stanno cancellando questi urlatori. Questo cambiamento di tono indica che nelle reti pubbliche e private bisogna cambiare condotta, sostituendo il tremendismo.

La politica, per i comunisti (ex o post), si fonda sempre sull’oblio. Non basta sostenere di non essere discendente di sfibrati dottrinari per erigersi a uomo nuovo pregno di avvenire.

Il politico ambizioso evoca il ranocchio saltatore che, tra un salto e l’altro, snuda la lingua e la risucchia piena di zanzare berlusconiane. Credeva di servire la lawrenciana “dea-cagna del successo”. Ha conosciuto il destino dell’”utile idiota”, condannato politicamente a una vita vegetativa, secondo le moderne liturgie consociative.

L’attuale momento è definito “percorso crisistico”; l’importante è far sapere che si ha la coscienza inquieta. Si fa sempre più temibile che anche il “crisismo” stia passando di moda.


MAURIZIO LIVERANI