Si può dar credito a chi è stato cieco nel passato e pretende di essere lucido nel presente?
I nostri politici si muovono tra porcellane come il famoso elefante. Cercano di far garrire la propria bandiera per conquistare le pagine dei giornali che assecondano il loro cinismo, invece di deprecarlo.
Senza la solidarietà, l’amore per il proprio paese, senza il reciproco rispetto, la vita politica è, da anni, intrisa da un odio incancellabile.
Ekaterina Furtseva era di una franchezza esemplare: “Mi chiedete perché non pubblichiamo i libri di Solgenitsjn. Vi rispondo subito: perché l’editoria sovietica, che è dello Stato, deve dare diffusione ai romanzi di uno scrittore che disprezza il nostro sistema?”. L’ineffabile Furtseva aggiunse con un sorrisino: “Per ora non sarà fucilato”.
Il paradiso dei lavoratori, promesso dagli adoratori del “vicolo cieco”, è sempre lassù in alto nei cieli, sperando in un Onnipotente diverso, molto diverso dai suoi rappresentanti nel nostro malconcio pianeta.
E’ incredibile che il mondo creda ancora in un’alternativa inventata, ossificata tra il Bene e il Male. E’ il senso che hanno le guerre contemporanee: nessuno è, in ultima analisi, vincitore.
Prevalgono, in Italia, fatte rare eccezioni, quelli che Vittorio Alfieri chiama “letterati a impulso artificiale”, che scrivono, cioè, soltanto per guadagnar denaro.
Ha messo la mano giusta nel forziere. Era nato per fare il commesso viaggiatore; oggi le telecamere lo ritraggono sempre in partenza e in arrivo per delicate missioni.
Due importanti editori persuasero Fanfani che la Dc senza cultura era una forza politica “sine ictus”. Che cosa fecero i democristiani? Fecero esplodere qualche mortaretto letterario confusi nella facile etichetta di sinistra.
La natura si adopera, come ha sempre fatto, per ridurre il numero degli abitanti su questa terra. Alla sua cocciutaggine nell’inventare nuovi germi si oppongono le religioni contrarie alla fornicazione dilettevole perché non solamente procreatrice.
Faremo come gli abitanti delle isole Figi che a ogni nascita dedicavano pianti e gemiti mentre a ogni morte festeggiavano con canti e suoni.
MAURIZIO LIVERANI
Commenti e aforismi tratti dalle opere di Maurizio Liverani e dai suoi recenti articoli