NASCONDINO? …E’ UN GIOCO AL MASSACRO

FATEMELO DIRE
di MAURIZIO LIVERANI
 
NASCONDINO? …E’ UN GIOCO AL MASSACRO

Il curioso comportamento di Silvio Berlusconi è deliberatamente machiavellico. Saul Bellow, premio Nobel della letteratura con “Il dono di Humbold” del 1982, lo metterebbe nella schiera delle personalità che si distinguono grazie alla cosiddetta “sindrome di Sartre”. Questa particolare predisposizione a fruire dei vantaggi di essere sempre perseguitati dalla stampa, dalla televisione e dai benpensanti; personaggi di spicco come Berlusconi, “messo al bando” in ogni circostanza, ad esempio per la dedizione al gentil sesso, reato infamante per chi ammicca a un elettorato progressisticamente portato all’omosessualità, vista ormai come l’escamotage per por fine alla guerra dei sessi. Posto il principio che nella politica italiana bisogna a qualunque costo accanirsi contro un avversario scomodo, con Berlusconi si è tentata qualsiasi strada e ora, palesemente, con Matteo Salvini. Questa avversione si è spinta al punto di portare il Pd a realizzare un “inciucio” con il M5s; la sola idea che i politici riescono a concepire, soprattutto quelli che non capiscono niente di politica vera. Se il Pd si fosse ricordato che a portare avanti la sua baracca sono le personalità più delle idee punterebbe sul rottamatore Matteo Renzi, intriso di sinistrismo di natura pratica; la sua cancellazione dopo le famose primarie si è rivelata una cilecca rovente. Delle rottamazioni promosse da Renzi si era appropriato Grillo che con il suo movimento ha messo una pietra tombale sull’intera classe politica che infastidisce da anni gli italiani. Con il tempo i palpiti più fieri si sono inabissati in una fogna. L’acquasantiera cattocomunista ha tramutato in uno sfacelo la Dc e larga parte della sinistra; lontani artefici Aldo Moro ed Enrico Berlinguer. La fine di ogni speranza, di ogni compimento, di ogni promessa ha premiato per un lungo lasso di tempo FI, grazie al simil-liberalismo di Berlusconi. Assuefatti alla universalizzazione della colpevolezza, i partiti si sono assolti tutti. Dietro questo nichilismo, tra la paura di perdere le sovvenzioni e l’incubo di un partito da soddisfare, è nata una grande ruberia che ha favorito il M5s. La stampa, che ha accompagnato la disistima per la politica e, alla fin fine, per la vita nel suo insieme, si contrappone, oggi, a questa rivoluzione incruenta facendo ricorso alla dietrologia per non dare alcun credito a Grillo. Se lo stesso frasario fosse esteso a tutti i “notabili” dell’arco costituzionale cosa accadrebbe? Gli italiani saprebbero quello che molti già conoscono su tante personalità della politica da anni alla ribalta. Gente che, servendosi della logica di tanti ex, parte da un principio: ora siamo cambiati, non ci dovete criticare per le malefatte del passato. Sono gli elettori che li hanno assolti.

MAURIZIO LIVERANI