di Maurizio Liverani
Alfio Marchini, candidato apartitico a sindaco di Roma, è stato il solo della nota famiglia a volare lontano dall’anacronismo politico della sinistra, del centro e della destra. E’ riuscito a scrollarsi di dosso le stimmate di ogni ideologia. Dietro un’aria sorniona e un tantino dimessa, che inalbera in pubblico, si nasconde quella “certa expectatio”, quella speranza che Dante chiama, traducendo dal latino, “attender certo di gloria futura”; arido come un vero “bolscevico” (la definizione è di Silvio Berlusconi), cerebrale come una equazione ginnasiale, vuole al suo fianco uomini competenti, non “boiardi” di partito. In questa Italia scettica che non crede né in Dio né in Marx né nei padri della Patria né nella morale, appare come un “uomo giusto al posto giusto”, avverso alla furbizia, all’intrigo lento e complicato. In mezzo all’improduttivo contrasto tra destra e sinistra, vede all’orizzonte grandi disegni riformatori, consapevole di essere estremamente in gamba. Se qualcuno gli chiedesse “il sacrificio” di andare al Quirinale forse lo farebbe; oggi, per fortuna, per essere ascritti tra i “grandi” non bisogna più uscire dalle catacombe della Resistenza. Marchini ha tanti titoli nel campo imprenditoriale ma soprattutto la morfologia adatta al compito di sindaco. Siamo alla morfologia; la sua biografia non offre “nefas”; fruisce dei vantaggi di chi è nato in una famiglia importante ed è al riparo da investigazioni di magistrati. Un po’ invaghito di sé, ha attizzato, tempo fa, il favore di Berlusconi, costretto dai suoi a ripiegare sul capace e valido Guido Bertolaso. Marchini vuole “stasare”; un verbo che per i romani vuol dire rimuovere otturazioni, sbloccare ingorghi e dischiudere soluzioni verso “destra” e verso “sinistra”. In altri tempi, ai primi del secolo scorso o giù di lì, avrebbe avuto la barba lunga e quel fare un po’ cascante, barbogio dei vecchi populisti. Oggi, il populista è attillato e sbarbato di tutto punto, con membra asciutte, tenute vispe dalla passione per lo sport. Sia a destra che a sinistra c’è già chi gli promette il voto. Lo spogliarello sul capitolo della religione lo imparenta a Carmelo Bene ”improvvisamente apparso alla Madonna”. Grazie alla decrepitezza della politica attuale, si presenta come un modello.
Maurizio Liverani