NULLA E’ CAMBIATO, OGGI COME IERI

FATEMELO DIRE
di MAURIZIO LIVERANI

NULLA E’ CAMBIATO, OGGI COME IERI

E’ sorta, in Italia, una comunità di nauseati che odiano questa società in cui i politici fanno risuonare l’importanza dei principi come “cocco fresco”. I “cattivi maestri”, provvisti di furbizia ma non di genio, sono i colpevoli di questa Italia terremotata e terremotabile.

Un senso di finitudine ci accompagna in questi ultimi giorni dell’anno. Registriamo una gran voglia di andare a destra forse perché gli italiani sono ormai consapevoli che ogni forma di fare politica non è che un aspetto di una visione degradata di democrazia.

Per entrare nell’epica politica è indispensabile l’indizio di reato che conferisce, anche a una nullità, perspicacia. Quando un parlamentare avverte una sospesa paura di perdere la poltrona, enfatizza il suo antifascismo che, oggi come ieri, è un intrattenimento verbale.

Per non lasciare senza guida il “Barnum” della destra, gli anticomunisti hanno accordato a Matteo Salvini e a Giorgio Meloni una supremazia senza precisarne i motivi. Chi ha Silvio Berlusconi a cuore già scioglie le campane e dice che con lui si è all’antivigilia di un governo liberale.

Tra tante facce di politici nate per la noia, Matteo Renzi può far pensare a un astro o a un giovane Davide capace di intraprendere un combattimento contro Golia. Al momento opportuno si farà trovare sul versante giusto.

“La fattoria degli animali” e “1984” sono ancor oggi libri che si leggono perché descrivono l’immenso lager stalinista. I comunisti più rappresentativi non hanno letto nulla di questi due testi. Ecco perché Veltroni e altri vip si sono schierati a sinistra, con l’aria un po’ frivola. Oggi ammettono di essere in colpa e di essersi accorti tardi di come sono andate le cose nel comunismo mondiale. Se avessero avuto gran sete di verità avrebbero scoperto l’inganno in questi due libri. 
 
MAURIZIO LIVERANI