FATEMELO DIRE
di
MAURIZIO LIVERANI
OBOLO EUROPEISTA
Crepe e scricchiolii, fantasie rivoluzionarie hanno ceduto il passo alla strategia finanziaria. L’andropausa dei partiti è cancellata da questa freccia direzionale che in politica risolve tutto. L’economia italiana si appropria di una somma ingente proveniente dalle casse europee con la quale si può mettere uno stop a un lungo periodo infausto. La “exeità” dalla politica è catapultata fuori dalla nostra angoscia e restituisce uno zinzino di fiducia nella popolazione. Questo conclamato “prestito” mette, automaticamente, il governo dalla parte giusta. Il rischio è che l’euforia affoghi prima di venire a galla.
Lo scadimento del cinema nelle forme e nello stile è generale come testimonia l’attuale Festival di Venezia. Se le cose continueranno così, i cineasti farebbero bene a credere, seguendo il consiglio di Emil Cioran, nell’”avvenire del cianuro”. Da tempo, da noi, manca l’eccellenza assoluta; ora latita anche quella relativa. Si cerca in tutti i modi di liquidare un’eredità gloriosa senza il minimo rimpianto. Fino ad oggi la kermesse veneziana serve solo per film che hanno bisogno della spintarella.
Pier Ferdinando Casini vuole situarsi da solo nella storia. Per connotarsi grande condottiero, più che un uomo in carne ed ossa, fa venire in mente un guerriero galoppante, con la visiera calata e con la durlindana in aria. Morigeratamente cattolico e moderatamente laico, è destinato a essere lo sgabello di tutte le velleità della destra e della sinistra. Il suo linguaggio è quello di chi desidera ricostruire, con gli scampoli delle macerie di una città semidistrutta, una megalopoli. Tributa a se stesso un pacato culto della personalità. E’ in corso un processo di chiarificazione in cui la politica è decisa dai più forti; ci si è accorti, finalmente, che Casini, per statura politica, rientra nel novero dei personaggi più dotati.
MAURIZIO LIVERANI