di Maurizio Liverani
Il Pd ha tutte le poltrone che contano. La cosiddetta destra si ĆØ talmente convertita alla passivitĆ nei suoi confronti daĀ accorgersiĀ troppo tardi che il suo potere politico sull’informazione ha assunto proporzioni inaudite. A questo punto la dittatura politica appare davvero superflua; ĆØ realizzata. Ora il Pd i nemici li ha al suo interno. Massimo Giannini, conduttore di āBallarĆ²ā, minacciato di licenziamento per allusioni considerate offensive verso la ministra Boschi, ha detto: āLa Rai puĆ² licenziarmi, il Pd, con tutto il rispetto, proprio noā. Gli andrebbe risposto che, essendo la Rai in mano al Pd, l’allontanamento del conduttore sarebbe concordato con il partito. Giannini appare quasiĀ un āfuori misuraā dispettoso che sembra marezzare di dubbi l’immagine democratica del Pd. La veritĆ ĆØ che il partito confidava in un allineato dell’informazione per non incorrere in acuti irritanti. In Italia la protesta ĆØ limitata. Chi non si adegua incorre nei provvedimenti del regime. Ma il Pci, diventando Pd non era cambiato? Ha cambiato nome per un’operazione di sfacciato trasformismo. Gli italiani debbono ricordare che viviamo in una democrazia cinica. Il coma ĆØ irreversibile?
Maurizio Liverani