di MAURIZIO LIVERANI
OGGI PIGMALIONE E’ LEI
E’ convinzione diffusa che sia finita l’epoca delle super star con l’aureola della vamp. Brigitte Bardot asserisce che il successo delle vamp si deve a Roger Vadim. Anni fa ricordai a Vadim che doveva tutta la sua notorietà al fatto di saper spogliare le donne. Stava quasi per offendersi, poi mi rispose così: “Se qualche volta ho allungato una donna nuda su di un letto è perché trovavo questa immagine divertente. Non è forse divertente che un uomo posi il telefono sul fondoschiena della sua amica distesa accanto a lui? Molti fanno questo nella loro vita, non vedo cosa ci sia di male… Una bella nuda è quanto c’è di più bello sulla terra”. “La definizione – replicai – che più ricorre su di lei è quella di Pigmalione. Che cosa ne pensa?”. “Quando un uomo vive con una donna e si intende perfettamente con lei vuol dire che tra i due c’è comunicazione spirituale, fisica e psicologica. E si realizza uno scambio, ci si modifica l’un l’altra. Ci si migliora. Se qualcuno sostiene che trasformo le donne con le quali vivo, vuol dire che mi intendo con loro. Sono, in verità, attratto da una certa forma di bellezza. Per esempio, a me piacciono le donne non pettinate, ma non impongo a tutte di non pettinarsi. Se i capelli sciolti si addicono al loro temperamento, io sono contento. Altrimenti non ho nulla da ridire se seguono la moda. Non intendo fare di tutte le donne delle sorelle minori di Brigitte Bardot. Lavorare con qualcuno che si ama è un modo di provarle l’amore… E’ una maniera di esaltare questo amore. Molti miei colleghi preferiscono lavorare con attori e attrici che non conoscono minimamente. Io riesco a capirli, ma non è il caso mio. Io, non lavoro bene se non con gente che conosco bene. Da una donna che conosco profondamente ottengo il massimo, così da un amico. E’ per questo che ricorro spesso agli stessi attori”. “Sapeva, girando ‘La ronde’, che avrebbe sposato Jane Fonda?”. “Voglio farle una confidenza. Ho saputo che l’avrei sposata il 13 agosto del 1965 e mi sono sposato il 14 agosto a Las Vegas”. “I maligni sostengono che lei avrebbe sposato la Fonda per conquistare il mercato americano”. “Dico che queste malelingue sono male informate sulle mie possibilità. Sono uno dei registi più noti a Hollywood. Se voglio fare un film negli Stati Uniti non debbo fare altro che una telefonata. Il mio problema non è di riuscire a girare un film a Hollywood, ma, al contrario, di non essere assorbito dall’ingranaggio hollywoodiano”. “Pensa che i registi che hanno impiegato nei loro film Jane Fonda abbia tratto il meglio della sua personalità?”. “Non le è stata ancora offerta la grande occasione”. “Pensa di potergliela offrire?”. “Forse, non si sa mai. Se non sarò io sarà un altro. Ne sarò felice per lei”. Dopo Vadim passai a parlare con Jane Fonda. “Vogliono fare di lei un simbolo del sesso. Che ne pensa?”. “Ci sono varie maniere di essere sexy… E differenti maniere di essere donna, dipende dal gusto degli uomini”. “Qual è il gusto di Vadim?”. “Sono convinta che non ami le donne artificiali. Non può trovare sexy che le donne naturali, semplici e spontanee… Quando dico semplici non dico selvagge… c’è una sfumatura…”. “Si parla di Vadim come di un Pigmalione. Qual è la sua opinione?”. “Pigmalione esiste nelle donne e non negli uomini. La maggior parte delle donne ama essere una sorta di plastilina da modellare. Soprattutto quando sono innamorate cercano di essere modificate dall’uomo. Vadim ha una forte personalità e le donne che sono innamorate di lui si trasformano a contatto con Roger”. “Crede di essersi trasformata dopo il matrimonio con Vadim?”. “Provo una grande gioia a lavorare con la sua direzione. Credo di dare il meglio di me stessa. Sì, mi sono trasformata anche nel fisico”. “Non teme di essere una sorta di oggetto nelle mani di suo marito?”. “… è meraviglioso lasciarsi andare. Io attendo i suoi ordini”. Così, Jane Fonda la pensava nel 1966. Oggi è di tutt’altro avviso. E’ lei a dare ordini…
MAURIZIO LIVERANI