ONDA SU ONDA

FATEMELO DIRE
di MAURIZIO LIVERANI

ONDA SU ONDA

L’italiano, in questo periodo, somiglia a Giobbe. Ce lo ricorda Emil Cioran che scrive questo sulla sua condizione del momento: “A differenza di Giobbe non ho maledetto il giorno della mia nascita; gli altri giorni, in compenso, li ho coperti tutti di anatemi …”. Aggiunge: “Mi piacerebbe essere libero, perdutamente libero. Libero come un non nato”. Per lo scrittore romeno “Tutto è; niente è. L’una e l’altra formula arrecano uguale serenità”.  

In questi anni una congiura di mediocrità e di incultura ha consentito alla sinistra di fare una sola vittima: il Psi di Craxi. Isolandosi per il momento, Giuliano Amato si atteggia a persona passata, a mezza strada tra il politico e il non politico, fra l’impegno e il non impegno, tra questo mondo partitico e nessun mondo.

Matteo Renzi sta covando un percorso ideologico con un po’ di narcisismo e di lindura cattolica in contrapposizione con l’ateismo strisciante dei discendenti della falce e martello. L’attanaglia il timore di essere usato solo come “copertina”. Si da’ un gran daffare tra tanti vogliosi di essere sfamati dalla notorietà, di pavoneggiarsi invano e ricevere risalto come “pensierino debole”.

Per far trionfare la Lega, Matteo Salvini ha attuato una formula che per ridare vita all’economia renda possibile l’egemonia del suo partito e faccia diventare il marxismo l’ideologia che meritava di essere: anticaglia. Approfittando che la maggioranza degli operai ha voltato le spalle ai sindacati. Se ne trae un’indicazione decisiva poiché mai il sindacalismo italiano ha avuto esponenti così privi di fascino.

Il cristianesimo, nei momenti di crisi e di appannamento, confida, per ritemprarsi, di ondate di miscredenti, di persecutori in ogni parte del mondo. La più grande calamità per la Chiesa è di incontrare soltanto il plauso delle folle. Il martirologio ha bisogno, periodicamente, di arricchirsi per provocare ondate di indignazione. Una dottrina nutrita di pochi martiri non può consolarsi con la normale amministrazione.

I fautori delle ideologie hanno sempre modo di scorrazzare nei prati verdi dei conflitti inutili; possono coltivare il terreno ideologico sulla stampa che accorda loro ampie pagine. 
 
 MAURIZIO LIVERANI