ORESTE TRA I RIFIUTI TOSSICI

Oreste torna a casa dopo un lungo confinamento imposto dalla madre a causa della sua omosessualità marchiata a pelle. Dopo anni di esilio forzato, Oreste è costretto a rivedere la sua famiglia per via di un terribile e inaspettato evento: la morte di suo padre, scomparso prematuramente in circostanze poco chiare. Oreste ritrova sua madre devastata dal peso dei debiti e dell’usura, e per di più precipitata in un totale sfascio di valori. Grazie al confronto con sua sorella, la sua percezione del senso della vita subirà un mutamento, che lo porterà alla riscoperta di una nuova identità. Un evento inaspettato scoperchierà la coltre del silenzio, che l’ha tenuto buono per troppo tempo, rivelandosi in un orrendo e tragico atto finale. “Orestea nello sfascio” racconta le derive della nostra società, corrotta e rassegnata; ed è ambientata nel cuore dell’Altra Terra dei Fuochi, dove Elettra e Oreste sono al centro di un intrigo di scandali sessuali, omicidi mafiosi e rifiuti tossici.

Orestea nello sfascio” nasce da un percorso di ricerca che si è sviluppato attraverso tappe di laboratorio-residenza, presso il Dipartimento di Arti visive, Performative e Mediali dell’Università di Bologna (DAMS), il CSS Teatro Stabile di Innovazione del Friuli Venezia Giulia, L’Università LA SAPIENZA di Roma e l’Università dell’Aquila, con il fine di approfondire, di volta involta, nuovi risvolti del rapporto tra il Mito e i suoi riverberi nel contemporaneo.

“Orestea nello sfascio” è un affondo nella materia drammatica dell’unica trilogia tragica a noi pervenuta, l’Orestea di Eschilo. Addentrandomi tra le fila di un’opera capitale per la letteratura drammatica mondiale, non ho voluto riproporre necessariamente un’ulteriore e aproblematica interpretazione della fabula (l’orrendo ciclo di delitti che culminano con la pazzia di Oreste), ma penetrare nella decadenza dell’inconscio collettivo, in cui si inserisce lo sfascio e la crisi di valori della nostra società. È da qui che muove il progetto, proponendosi di sondare, attraverso la prassi teatrale, la relazione di un’intera collettività con la crisi sociale, politica ed economica. L’intento finale è dunque di interrogare il nostro reale, per provare a capire cosa si cela dietro la precarietà delle emozioni che asfissiano il nostro quotidiano, per smuovere l’indifferenza e pilotarla verso il cambiamento.

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BRANCACCINO

15 – 18 marzo 2018

nell’ambito di Spazio del Racconto

rassegna di drammaturgia contemporanea 2017/2018 – III edizione

APPUNTI PER

ORESTEA

NELLO SFASCIO

testo e regia di Terry Paternoster

con Venanzio Amoroso e Patrizia Ciabatta

assistenti: Eleonora Cadeddu, Pierfrancesco Rampino

luce: David Barittoni

scenotecnica: Ambramà

produzione: Officine del teatro italiano

in coproduzione con Florian Metateatro Centro di produzione Teatrale

con la partecipazione e il sostegno di Internoenki Teatro Incivile